Finanziaria "bocciata" da Confcommercio

Finanziaria "bocciata" da Confcommercio

Nel suo intervento al Consiglio Generale, cui ha partecipato il ministro Bersani, il presidente Sangalli ha ribadito che la manovra ha "un impatto di 6-7 miliardi sulle imprese che rappresentiamo" oltre che "sulle prospettive di crescita del Paese".

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18 ottobre 2006
Finanziaria: Confcommercio ribadisce la "bocciatura"

Finanziaria: Confcommercio ribadisce la "bocciatura"

 

"Oggi è la festività di San Luca Evangelista, compagno dei viaggi missionari di San Paolo, medico e attento ai malati ed ai sofferenti. E di sofferenze queste Finanziaria ce ne riserva non poche". Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, si è rivolto così al ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, ospite del Consiglio Generale della Confederazione per un confronto sulla manovra 2007 all'avvio dell'iter parlamentare.

Confcommercio, ha detto, ribadisce "il giudizio di bocciatura", valutando "l'impatto sul sistema delle imprese che rappresentiamo in un assegno da 6-7 miliardi di euro che le imprese dovranno staccare per far fronte ai saldi di finanza pubblica programmati per il prossimo anno" ed "il suo impatto complessivo sulle prospettive di  crescita del Paese".

Sulle imprese del settore, ha rilevato Sangalli, pesano "il trasferimento del Tfr all'Inps, l'aumento dei contributi previdenziali per il lavoro autonomo, l'apprendistato, la stretta sugli studi di settore". Il taglio del cuneo fiscale-contributivo non ribalta il giudizio.: "c'è,  è vero", ma è stato fatto  senza tenere conto "della necessità di estenderlo anche  laddove la flessibilità è strutturale, come nelle attività stagionali del turismo o in settori caratterizzati da picchi di attività come il commercio", e "non tenendo conto di quanto  poteva e doveva essere fatto per le piccole imprese attraverso il raddoppio dell'attuale franchigia". "Ma francamente non c'è da sorprendersi", ha aggiunto il presidente di Confcommercio, "perché questa Finanziaria rinuncia sostanzialmente all'ambizione, enunciata nel Dpef, di incidere strutturalmente sulla spesa pubblica. E sceglie, invece, di far leva su maggiori entrate".

Ribadendo di aver "dichiarato la mobilitazione" di tutta la Confcommercio ed annunciando "una assise unitaria degli organi direttivi delle confederazioni del mondo del commercio, turismo, servizi, trasporti" il prossimo 31 ottobre, Sangalli ha quindi sottolineato che "con il Governo, caro ministro, abbiamo sempre cercato confronto e dialogo. Se oggi dovessimo trarre un bilancio non potrei dire che siamo stati ripagati con buona moneta. Né sul piano del metodo, né sul piano del merito". Non è piaciuto soprattutto il  modello di concertazione, "sottraendosi al  confronto con larga parte del mondo delle imprese e del lavoro autonomo", e "legittimando il potere di veto del sindacato" su temi come le riforme della previdenza e del pubblico impiego.

 

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