PRIMO PIANO

PRIMO PIANO

DateFormat

2 aprile 2003
1

PRIMO PIANO

 

 

Conclusioni del Consiglio europeo di primavera

Bruxelles, 20 e 21 marzo 2003

 

 

Accrescere l’occupazione e la coesione sociale, considerare prioritarie l’innovazione e l’imprenditorialità, collegare l’Europa rafforzando il mercato interno, proteggere l’ambiente per la crescita e l’occupazione: sono queste le priorità individuate dai leader europei a Bruxelles per accelerare le riforme e realizzare gli obiettivi della strategia di Lisbona volti a rendere l’economia europea l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica nel mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale. Nel corso del Vertice, tenutosi il 20 e il 21 marzo, caratterizzato dalla guerra in Iraq, i Capi di Stato e di Governo Ue hanno evitato di insistere sulle loro divisioni per sottolineare invece il ruolo svolto dall’Ue nel contribuire all’aiuto umanitario al popolo iracheno. E’ stato, inoltre, proposto dal Belgio un’iniziativa per rilanciare l’Europa della difesa con Francia e Germania, alla quale ha poi aderito il Lussemburgo; infine, sempre su iniziativa belga, è stato deciso di tenere una riunione ministeriale per trovare una soluzione al problema nucleare della Corea del Nord.

 

Nel corso del Vertice, i Capi di Stato e di Governo Ue hanno preso atto degli importanti progressi compiuti nei primi tre anni di attuazione della strategia di Lisbona: apertura dei mercati dell’energia, creazione di un cielo unico, modernizzazione della politica della concorrenza, realizzazione di un mercato finanziario integrato e accordo su un brevetto comunitario. Sono stati creati cinque milioni di nuovi posti di lavoro, 500.000 dei quali nel solo 2002; nonostante il clima economico poco favorevole, la disoccupazione si è ridotta di due milioni di unità.

I leader europei hanno anche riconosciuto l’esistenza di settori in cui i progressi sono stati troppo lenti, ed hanno espresso il loro impegno per accelerare la realizzazione delle riforme previste nell’ambito dei tre pilastri – economico, sociale e ambientale – della strategia di Lisbona. Per far avanzare tali priorità, il Vertice:

-        ha fissato gli orientamenti per gli indirizzi di massima  per le politiche economiche (adozione a giugno)e ha rivisto la strategia europea per l'occupazione;

-        ha invitato la Commissione a istituire una Task force per l'occupazione per contribuire a individuare  riforme  pratiche  che  possano  avere  un impatto  più  diretto  e  immediato sull'attuazione della strategia rivista per l'occupazione da parte degli Stati membri;

-        ha  individuato  le  riforme  fondamentali  del  mercato  del  lavoro  da perseguire a livello nazionale;

-        ha  lanciato  un'azione  volta  a  rafforzare  il  sostegno  dell'Unione  alla  promozione della conoscenza, dell'innovazione e dell'imprenditorialità al fine accrescere il livello di competitività;

-        ha fissato scadenze per l’adozione delle misure sulle restanti riforme in settori chiave, prima  del  Consiglio  europeo  di  primavera  del  prossimo  anno:  ferrovie,  mercati dell'energia,  cielo  unico  europeo, mercati  finanziari  (comprese  le  offerte  pubbliche  di acquisto),  mercati  delle  commesse  pubbliche,  la  società  dell'informazione,  lavoro temporaneo tramite agenzia, norme transfrontaliere di sicurezza sociale, imposizione dei prodotti energetici, responsabilità per danni ambientali e cambiamenti climatici;

-        ha  fornito  una  risposta  globale  sulla  sicurezza marittima  in  seguito  al  disastro  della petroliera Prestige;

-        ha rinnovato il suo impegno per una maggiore coesione in tutta l'Unione e il ruolo guida dell'Unione nella promozione dello sviluppo sostenibile nel mondo.

 

1. Contesto economico e strumenti politici

Il Consiglio europeo ha esortato gli Stati membri a perseguire politiche macroeconomiche sane per ripristinare la fiducia e la crescita economica. In questo contesto, ha approvato il cosiddetto “documento sui punti chiave” che costituirà la base degli indirizzi di massima per le politiche economiche, che saranno mirati e specifici, identificando le priorità di politica economica nell’arco di un triennio e proponendo, dove opportuno, specifiche scadenze per l’attuazione delle raccomandazioni concernenti le riforme.

Il Vertice ha confermato inoltre la necessità di rafforzare il coordinamento delle politiche di bilancio nella prospettiva del potenziale di crescita delle economie europee per meglio prepararle alle sfide a medio termine. Il Consiglio europeo ha preso atto dall’intenzione della Commissione europea di riferire per il prossimo Consiglio di primavera (2004) sulla metodologia utilizzata per rafforzare l’uso degli indicatori strutturali e degli altri strumenti analitici per la valutazione dei progressi compiuti sulla strategia di Lisbona.

 

2. Riforme economiche per aumentare il potenziale di crescita dell’Europa

Per realizzare la sua visione di un’economia basata sulla conoscenza e aumentare le potenzialità di crescita a lungo termine, priorità dovrà essere data a misure volte a: creare un contesto nel quale le imprese e gli imprenditori possano svilupparsi; assicurare il completamento e l’estensione del mercato interno e aumentare gli investimenti nella conoscenza quale migliore garanzia di innovazione e di una forza lavoro basata sulle competenze.

 

Sul  fronte imprese, il Consiglio europeo ha esortato gli Stati membri a partecipare al processo di consultazione relativo al Libro verde su “L’imprenditorialità in Europa” ed ha invitato la Commissione europea ha presentare per il Consiglio di primavera 2004, un piano d’azione sull’imprenditorialità europea, che dovrebbe dare particolare rilievo alla necessità di semplificare ed accelerare l’avviamento delle imprese, di facilitare l’accesso a finanziamenti a basso costo (capitali di rischio e microcrediti), e di migliorare la normativa in materia di fallimento.

Gli Stati membri sono stati invitati a sviluppare iniziative per favorire in modo più attivo l’imprenditorialità attraverso i sistemi di istruzione e a promuovere la valorizzazione dell’imprenditorialità nella società in senso lato in collaborazione con le organizzazioni dei datori di lavoro.

I Quindici hanno chiesto agli Stati membri di accelerare l’attuazione della Carta europea per le PMI in modo innovativo al fine di assicurare una partecipazione ed una consultazione più efficaci delle piccole imprese nel processo di definizione delle politiche. Da segnalare, inoltre, che per ridurre gli oneri amministrativi e migliorare la regolamentazione ed il contesto imprenditoriale, il Vertice europeo ha raccomandato la rapida attuazione del Piano d’azione “semplificare e migliorare la regolamentazione” e l’adozione, entro la fine del 2003, del Piano d’azione volto a migliorare il diritto delle società e il governo societario. Infine, i Quindici hanno accolto favorevolmente l’intenzione dell’Esecutivo Ue di assicurare che tutte le principali proposte normative Ue siano precedute dalla consultazione sistematica delle parti interessate e saranno accompagnate da una valutazione globale dell’impatto tenendo conto dei tre pilastri della strategia di Lisbona.

 

Sul fronte del mercato interno alla vigilia dell’allargamento, il Consiglio europeo ha chiesto agli Stati membri l’applicazione effettiva della legislazione già adottata a livello Ue (acquis comunitario) e di rinnovare  gli sforzi per realizzare, entro luglio 2003, gli obiettivi di Stoccolma e di Barcellona. I Quindici hanno inoltre raccomandato un’ulteriore riduzione degli aiuti di stato ed il riorientamento dell’aiuto verso obiettivi orizzontali. L’importanza di una politica di concorrenza proattiva per l’efficacia del mercato interno è stata ribadita e la presentazione, da parte dell’Esecutivo Ue entro il 2003, di proposte per una serie di misure volte ad eliminare gli ostacoli alla prestazione transfrontaliera di servizi, è stata accolta con soddisfazione. Infine, il Vertice ha chiesto l’adozione definitiva del pacchetto fiscale ed ha invitato gli Stati membri a proseguire gli sforzi volti a far fronte alla concorrenza sleale in materia fiscale e ad eliminare gli ostacoli al mercato interno creati dal regime fiscale.

Nel settore dell’energia, il Consiglio europeo ha chiesto la rapida adozione definitiva e l’effettiva attuazione delle normative sul mercato interno dell’elettricità e del gas, ed ha invitato gli Stati membri a creare condizioni appropriate per incoraggiare gli investimenti privati nelle infrastrutture energetiche.

Nel settore dei trasporti, le priorità avanzate sono: il raggiungimento entro breve di un accordo finale sul secondo pacchetto ferroviario; la rapida adozione del Cielo unico europeo e i servizi portuali, nonché una sollecita attuazione delle conclusioni di Barcellona su Galileo.

Nel settore delle reti transeuropee, i Quindici hanno invitato  il Consiglio a definire le condizioni e gli orientamenti necessari in termini di "connettività", specialmente nella prospettiva dell'allargamento,  ai  fini  di  un  uso  più  razionale  e  di  un  miglioramento  delle infrastrutture esistenti completandone, nel contempo, i collegamenti mancanti,  riducendo le strozzature in  regioni quali  le Alpi, i Pirenei, il Massiccio Centrale e il Mar Baltico, in particolare quelli connessi alle barriere  naturali  transfrontaliere,  promuovendo  gli  investimenti  nelle  infrastrutture  di base attraverso gli strumenti di finanziamento dell'UE disponibili e iniziative congiunte tra pubblico e privato.

Nel settore dei servizi finanziari, il Vertice ha invitato  il Consiglio  a  completare  rapidamente  il  piano  d'azione  per  i  servizi  finanziari e ad operare  per  ridurre  gli  ostacoli  che  si frappongono alla creazione  di  un autentico mercato  europeo dei capitali  di  rischio,  in grado  di  sostenere  l'imprenditorialità,  e  ad  esaminare  tra  l'altro  gli  ostacoli  alle attività degli investitori istituzionali, quali i fondi pensionistici, sui mercati dei capitali di rischio.

 

Per quanto riguarda  la  creazione di un’economia basata sulla conoscenza, gli Stati membri sono stati sollecitati ad adottare un’azione concreta in materia di Ricerca & Sviluppo al fine di progredire verso l’obiettivo di Barcellona dell’avvicinamento al 3% del PIL, ciò attraverso l’applicazione del metodo di coordinamento aperto, la creazione di piattaforme tecnologiche europee, il pieno sfruttamento del potenziale offerto dal VI programma quadro e dai programmi nazionali a sostegno dello spazio europeo della ricerca e dell’innovazione, la presa d’atto del Libro verde sulla politica spaziale, la prosecuzione attiva della tabella di marcia convenuta nel settore della biotecnologia, il rafforzamento dei legami tra ricerca ed impresa, l’incoraggiamento alla creazione di aziende “spin-off” ed infine, attraverso la promozione di una migliore comprensione della scienza nella società.

Nel settore dell’innovazione, il Consiglio europeo ha sollecitato gli Stati membri e la Commissione a creare un quadro di obiettivi comuni volti a rafforzare tale settore nell’Ue, nonché un meccanismo di valutazione per fare l’inventario dei progressi compiuti.

Nell’ambito dei diritti di proprietà intellettuale, i Quindici hanno invitato la Commissione e gli Stati membri a migliorare lo sfruttamento di tali diritti attraverso l’introduzione di misure contro la contraffazione e la pirateria, nonché a proteggere i brevetti relativi ad invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici. Il Consiglio europeo ha inoltre espresso grande soddisfazione per l’approccio politico comune sul brevetto comunitario raggiunto recentemente in sede di Consiglio.

Nel settore delle comunicazioni elettroniche, i Capi di Stato e di Governo hanno voluto dare un ulteriore slancio alla società dell’informazione sollecitando: l’attuazione, entro luglio 2003, del nuovo quadro normativo per le comunicazioni elettroniche; la promozione delle ePartecipazione e l’eliminazione degli ostacoli tecnici, giuridici o di altro tipo che si frappongono ad un’effettiva partecipazione delle persone disabili all’economia e alla società basate sulla conoscenza; l’adozione della direttiva sul riutilizzo di documenti del settore pubblico e la creazione di un’agenzia europea per la sicurezza delle reti delle informazioni entro la fine del 2003; la definizione di orientamenti in materia di criteri e modalità di attuazione dei fondi strutturali a sostegno del settore della comunicazioni elettroniche in particolare nelle zone rurali e periferiche geograficamente isolate (orientamenti entro il primo semestre del 2003); il potenziamento delle iniziative nazionali di ricerca, nonché le iniziative nazionali congiunte e coordinate per stimolare e sostenere la R&S privata nel settore delle tecnologie delle comunicazioni elettroniche. Il Consiglio ha poi espresso il proprio compiacimento per la nuova “Iniziativa innovazione 2010” della BEI (2003-2006: 20 miliardi di €) che mira a sostenere gli obiettivi di Lisbona e di Barcellona aumentando i crediti disponibili per l’innovazione, la R&S e l’istruzione, nonché per la creazione e la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Per conseguire la transizione ad un’economia basata sulla conoscenza, il requisito preliminare è l’investimento nel capitale umano. Il Consiglio europeo ha pertanto formulato una serie di inviti che consistono in: attuare il programma decennale sugli obiettivi per i sistemi di istruzione; proseguire i lavori sia nell’istruzione sia nella formazione professionale, nonché nell’istruzione superiore e contribuire ad aumentare la mobilità attraverso il riconoscimento e la garanzia delle qualità delle qualifiche; porre l’accento sulle conoscenze di base, le lingue, lo sviluppo dell’alfabetismo digitale e l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e adottare, entro giugno 2003, i programmi eLearning e Erasmus-World.

 

3. Ammodernamento del modello sociale europeo

Sul fronte dell’occupazione, elemento strategico della strategia di Lisbona, la nuova prospettiva triennale degli orientamenti in materia (adozione prevista nel Consiglio europeo di giugno) dovrebbe fornire una base per una strategia per l’occupazione semplificata e più efficace. I Quindici hanno confermato i messaggi essenziali sul futuro della strategia, tra cui: piena occupazione mediante l’incremento dei tassi occupazionali; qualità e produttività sul lavoro; coesione e mercato del lavoro che favorisca l’inclusione sociale. Essi hanno, inoltre, chiesto che tali orientamenti affrontino le seguenti tematiche: misure  attive  e  preventive  per  i  disoccupati  e  le  persone  inattive;  rendere  il  lavoro remunerativo; accrescere l'offerta di manodopera e la partecipazione; imprenditorialità, mutamenti e adattabilità; sviluppo del capitale umano e dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita; parità di genere; integrazione e discriminazioni sul mercato del lavoro; disparità  occupazionali  regionali,  tenendo  conto  al  contempo  del  fatto  che  anche  la trasformazione  del  lavoro  sommerso  in  lavoro  regolare  è  una  questione  centrale  della strategia per  l’occupazione, da affrontare  in parallelo con  gli effetti  dell'immigrazione sui mercati del lavoro. Per mantenere lo slancio della riforma dei mercati nazionali dell’occupazione, il Consiglio europeo ha esortato gli Stati membri a concentrarsi su: le riforme dei regimi fiscali e previdenziali; il miglioramento dei sistemi di formazione dei salari; il miglioramento dell’efficienza dei programmi per un mercato del lavoro attivo e l’incremento dell’offerta di manodopera, in particolar modo tra gli anziani, le donne, gli immigrati ed i giovani; lo stimolo all’invecchiamento attivo scoraggiando gli incentivi al prepensionamento. Il Vertice ha, pertanto, invitato la Commissione europea a costituire una Task Force europea per l’occupazione, sotto la guida di Wim Kok, per esaminare in modo approfondito ed indipendente le principali sfide politiche connesse all’occupazione, e per individuare le misure pratiche di riforma che possono produrre gli effetti più diretti ed immediati per l’occupazione. I Quindici hanno espresso soddisfazione circa l’istituzione di un Vertice sociale tripartito per la crescita e l’occupazione, riunitosi per la prima volta lo scorso  20 marzo, che ha sottolineato il contributo essenziale che le parti sociali possono apportare alla strategia europea per l’occupazione e agli obiettivi di Lisbona attraverso il programma di lavoro congiunto da esse concordato. Il Consiglio europeo ha inoltre espresso soddisfazione per il rafforzamento dell’attuazione, del coordinamento e del follow-up della parità tra i sessi e dell’integrazione della prospettiva di genere nell’Ue. Altre sollecitazioni hanno riguardato: il mantenimento dello slancio per le competenze e la mobilità  tramite la ricerca di un accordo entro fine 2003 sulla direttiva relativa al mutuo riconoscimento delle qualifiche e l’adozione di misure necessarie affinché la tessera di assicurazione sanitaria europea possa essere utilizzata dal 1° gennaio 2004; l’attuazione, entro il dicembre 2003, di un accordo in materia di lavoro temporaneo tramite agenzia.

In materia di solidarietà e coesione sociale, gli Stati membri sono invitati ad assicurare l’attuazione di ulteriori riforme dei sistemi pensionistici, compresa una maggiore occupazione degli anziani e a proseguire l’applicazione del metodo di coordinamento aperto nel settore pensionistico. I Quindi hanno infine accolto favorevolmente la relazione comune (Consiglio, Commissione) sui servizi sanitari e l’assistenza a lungo termine agli anziani e l’intensificazione della cooperazione negli scambi su questo tema. La Commissione europea è invitata a riferire in merito al miglioramento nel contesto generale delle politiche in materia di protezione sociale e sull’opportunità di semplificare e snellire i vari elementi dei lavori sulla protezione sociale. Gli Stati membri dovranno fissare, nei rispettivi piani nazionali entro luglio 2003, adeguati obiettivi per ridurre significativamente entro il 2010 il numero di persone che rischiano la povertà e l’esclusione sociale.

 

4. Garantire risultati per la dimensione ambientale dello sviluppo sostenibile

I Quindici hanno dichiarato che lo sviluppo economico e sociale non sarà sostenibile nel lungo periodo se non si intraprenderanno azioni volte a contenere le pressioni ambientali e a preservare le risorse naturali nel contesto della strategia globale per lo sviluppo sostenibile varata a Göteborg. Progressi devono, pertanto, essere compiuti verso il conseguimento dei traguardi fissati nel protocollo di Kyoto e con l’adozione del programma “energia intelligente per l’Europa” entro giugno. Il Consiglio europeo ha preso atto dell’intenzione della Commissione europea di presentare, entro la fine del 2003, il piano d’azione sulle tecnologie ambientali per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo e all’uso delle tecnologie pulite. Esso ha sollecitato inoltre l’attuazione delle misure relative alla sicurezza marittima a seguito dell’incidente della Prestige. Il Vertice ha chiesto sia alle Istituzioni dell’Ue sia agli Stati membri di adoperarsi per il rafforzamento dell’efficacia e la coerenza di processi, strategie e strumenti esistenti al fine di realizzare l’intera serie di riforme proposte a Göteborg sullo sviluppo sostenibile, rafforzando il processo di Cardiff sull’integrazione delle considerazioni ambientali nelle politiche settoriali e sviluppando obiettivi  globali  e  specifici  per  settore  in  materia  di  disaccoppiamento,  migliorando  gli indicatori  strutturali  connessi  all'ambiente  e  verificando  i  progressi,  nonché  individuando  le migliori pratiche. Il Consiglio europeo ha altresì invitato a raggiungere, entro aprile 2004, un accordo definitivo sulla direttiva relativa alla responsabilità ambientale, quale applicazione concreta del principio “chi inquina paga”. Per una necessità di coerenza globale fra le politiche interne e quelle esterne, i Quindici hanno infine sottolineato che l’Ue è attivamente impegnata a mantenere il suo ruolo guida nella promozione dello sviluppo sostenibile a livello mondiale, traducendo in azioni concrete le ambizioni politiche concordate a Johannesburg, Doha e Monterrey.

 

5. Allargamento

Il Consiglio europeo ha salutato favorevolmente i notevoli sforzi compiuti per mettere a punto il trattato e l’atto di adesione dei nuovi membri affinché sia firmato ad Atene il prossimo 16 aprile. I Quindici hanno inoltre dichiarato che l’allargamento aumenterà il potenziale di crescita economica e nel  raccogliere i  benefici  di un'Unione Europea a 25, occorrerà riferirsi ai valori fondamentali del processo di Lisbona: spirito  imprenditoriale, gestione pubblica  sana  e  trasparente,  politiche  economiche  orientate alla  crescita  e  alla  stabilità.  Nel  realizzare  gli  obiettivi  di Lisbona verranno miglioriate le condizioni quadro necessarie affinché il settore privato possa crescere e trarre giovamento da  un mercato  unico allargato. Ciò è  inoltre necessario per  rafforzare la fiducia del  settore  privato  e  per  contribuire  agli  investimenti  necessari  all'interconnessione  della nuova Europa in termini di trasporto e di energia.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca