Produttività: firmato l'accordo senza la Cgil

Produttività: firmato l'accordo senza la Cgil

Governo e parti sociali hanno raggiunto l'intesa sulla produttività. Monti: "Passo importante per il rilancio dell'economia, la tutela dei diritti dei lavoratori e il benessere sociale". "Auspico che anche la Cgil firmi l'intesa".

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14 novembre 2012

A Palazzo Chigi le parti sociali, Cgil esclusa, hanno firmato l'accordo per la produttività, che da' più peso alla contrattazione di secondo livello. E il governo, auspicando comunque la firma in un secondo tempo del sindacato di Corso d'Italia, conferma le risorse stanziate per "la riduzione del cuneo fiscale del salario di produttivita'", evidenziando come la modernizzazione della contrattazione sia "di cruciale importanza nell'agenda di governo del Paese", e dicendosi "convinto che l'intesa rappresenti un passo importante per il rilancio dell'economia, la tutela dei diritti dei lavoratori e il benessere sociale". In una lunga nota, Palazzo Chigi riassume i punti principali dell'intesa, mettendone in evidenza le principali conseguenze per le relazioni industriali.''Oggi le Parti sociali (Abi, Ania, Confindustria, Lega Cooperative, Rete imprese Italia, Cisl, Uil, Ugl) hanno firmato l'accordo che fissa le 'Linee programmatiche per la crescita della produttivita' e della competitivita' in Italia'. "Il Governo e' convinto che l'intesa rappresenti un passo importante per il rilancio dell'economia, la tutela dei diritti dei lavoratori e il benessere sociale. L'accordo conclude un percorso iniziato il 5 settembre con l'incontro tra il Governo e gli imprenditori e poi proseguito l'11 settembre con le organizzazioni sindacali". Nell'accordo sulla produttivita' a partire dalla valorizzazione della contrattazione di secondo livello ci sono ''cose molto concrete'' per il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera che si e' detto convinto che l'accordo portera' con se ''piu' salario e piu' occupazione''. Dello stesso avviso e' il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni tra i primi a dire si' all'accordo gia' sabato scorso mentre la Uil ha atteso lunedi' chiedendo al Governo impegni precisi sul mantenimento della detassazione del salario di produttivita' al 10%.''Siamo soddisfatti - ha detto Bonanni - siamo riusciti a definire quello che serve per ridare slancio al Paese. Si da' forza ai salari''. Secondo Angeletti l'accordo e' utile per ''uscire dalla trappola nella quale siamo caduti dagli anni Novanta di bassa produttivita' e bassi salari'' e dovrebbe essere d'aiuto per l'aumento delle retribuzioni. Sulla stessa linea il nuero uno dell'Ugl, Giovanni Centrella, l'intesa portera' piu' posti di lavoro e salari piu' alti'', ha detto. La Confindustria, dispiaciuta per la mancata firma della Cgil, con il presidente, Giorgio Squinzi ha sottolineato l'intesa sia ''un elemento nuovo nelle relazioni industriali'' e come si apra ora una ''nuova fase di sviluppo e occupazione''.

 

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