Confcommercio incontra il Presidente dei Senatori Partito Democratico, Francesco Boccia

Confcommercio incontra il Presidente dei Senatori Partito Democratico, Francesco Boccia

L'intervento del Presidente Carlo Sangalli

Care amiche e cari amici,

 

benvenuti a questo secondo giorno di incontri con le forze politiche in vista del voto dell’8 e 9 giugno per il rinnovo del Parlamento europeo.

E grazie al Presidente dei Senatori del Partito Democratico, Francesco Boccia, per aver accettato il nostro invito per parlare dei temi e delle sfide che attendono l’Europa di domani.

Caro Francesco è qui riunito il Consiglio di Confcommercio, con i presidenti delle associazioni territoriali e di categoria di una realtà, come la nostra, che associa circa 700 mila imprese e i cui contratti collettivi sono adottati da oltre il 95% delle imprese del terziario e della filiera turistica.

Come ben sai, questo è uno snodo democratico decisivo per un progetto europeo, caratterizzato da maggiore autonomia strategica e volto a promuovere la competitività dell’economia europea.

Ci sono in gioco stabilità politico-economica, qualità della vita dei cittadini e crescita sostenibile delle sue imprese.

Mi limito a pochissime riflessioni, per dare a te il tempo necessario per presentare la proposta del Partito Democratico, del resto tu hai già il nostro documento.

Si tratta di una sorta di “agenda del terziario”, che contiene analisi e proposte per le nostre imprese del commercio, dei servizi, del turismo e della cultura, dei trasporti e della logistica, delle professioni.

Richiamo pochi temi, come dicevo.

In materia fiscale, innanzitutto, occorre una revisione delle regole per una maggiore armonizzazione e una tassazione non distorsiva con un’efficace Global Minimum Tax che risponda al principio “stesso mercato, stesse regole”.

Sul tema del lavoro crediamo siano decisive le misure volte a favorire l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro e promuovere una maggiore imprenditorialità, soprattutto giovanile e femminile, anche attraverso programmi e iniziative sulla formazione.

In tema di energia riteniamo fondamentale adottare una politica comune per ridurre la dipendenza energetica, diversificando le fonti di approvvigionamento e sostenendo maggiormente il ricorso al nucleare pulito e a fonti rinnovabili.

In materia di trasporti e infrastrutture vanno allineate le priorità dei singoli Paesi membri con quelle europee per completare la realizzazione delle reti infrastrutturali transeuropee.

C’è poi il grande tema della transizione verde, che dovrà essere economicamente e socialmente sostenibile, e a misura” di micro, piccole e medie imprese.

Pensiamo, in tal senso, ad un sistema di semplificazione amministrativa, di accesso al credito facilitato e di finanziamenti più rapidi.

Con riferimento ai trasporti, la sostenibilità ambientale  va recuperato il rispetto del principio di neutralità tecnologica.

Un ultimo punto che vorrei toccare riguarda la riforma della governance dell’Ue, un passaggio fondamentale per un processo decisionale più efficace e trasparente, soprattutto in vista di un possibile allargamento dell’Unione.

È un obiettivo ambizioso che richiede di verificare la possibilità di ampliare il ricorso al sistema di voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio e di riconoscere un compiuto diritto di iniziativa legislativa al Parlamento europeo.

Ecco, come dicevo, sono solo alcune proposte secondo noi utili a favorire la creazione e lo sviluppo delle imprese mettendole in condizione di competere in un mercato unico che deve essere sempre più integrato e regolato da principi di sussidiarietà e proporzionalità e da un equo bilanciamento tra concorrenza e coesione territoriale.

Insomma, i temi sul tappeto sono tanti ma non generici. Anche per questo gli incontri che abbiamo avuto e che seguiranno vogliono essere un confronto aperto e costruttivo: proposte e ascolto per cercare di recuperare sguardo lungo e valore delle competenze e della partecipazione.

E a proposito di ascolto, lascio ora la parola all’amico Francesco Boccia.

 

Grazie.

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