Confcommercio incontra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Senatore di Fratelli d'Italia, Giovanbattista Fazzolari

Confcommercio incontra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Senatore di Fratelli d'Italia, Giovanbattista Fazzolari

L'intervento del Presidente Carlo Sangalli

Care amiche, cari amici, ancora buona giornata.

Ringrazio il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il senatore di Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari, per la sua partecipazione a questi nostri incontri sull’’Europa di domani.

Caro Sottosegretario, è qui riunito il Consiglio di Confcommercio, con i presidenti delle associazioni territoriali e di categoria di una realtà, come la nostra, che associa quasi 700 mila imprese e i cui contratti collettivi sono adottati da oltre il 95% delle imprese del terziario e della filiera  turistica.

Le elezioni sono passaggi democratici sempre importanti, tanto più questa tornata elettorale nella quale c’è in gioco un progetto europeo, all’insegna di maggiore autonomia strategica e di competitività dell’economia europea a livello globale.

E un’Unione Europea realmente forte sulla scena globale costituisce certamente un fattore essenziale per la stabilità politico-economica, ma anche decisiva per la qualità della vita dei suoi cittadini e la crescita sostenibile e duratura delle sue imprese.

Negli ultimi cinque anni, il contesto globale è profondamente mutato. È tornata la geografia politica nelle relazioni economiche internazionali per effetto di crescenti tensioni geopolitiche. E la frammentazione ha aperto una stagione di nuova competizione politica ed economica.

In questo contesto, l’UE deve accelerare il processo – seppur molto difficile – di integrazione politica, e di conseguenza rafforzare il suo ruolo.

Un rinnovato impegno comune andrebbe messo in campo anche sulla questione immigrazione, con lo sviluppo di un “Piano Mattei” europeo di vera cooperazione economica con gli Stati africani.

Va, dunque, costruito – la dico così - un “ecosistema” favorevole per la creazione e lo sviluppo delle imprese nel mercato unico e attento ai principi dello Small Business Act. L’attività imprenditoriale è, infatti, condizione necessaria per incrementare la produttività e la crescita complessiva del sistema europeo. 

E nel documento che abbiamo predisposto, “L’agenda del terziario”, vogliamo fornire una chiave di lettura in linea con le esigenze e le aspettative delle nostre imprese, quelle del commercio, dei servizi, del turismo e della cultura, dei trasporti e della logistica, delle professioni.

Per non dilungarmi troppo, mi limito ad evidenziare in maniera molto sintetica solo alcune nostre proposte contenute nel documento.

In particolare, va sostenuta l’autoimprenditorialità dei giovani e delle donne nel settore dei servizi. Ricordo solo un dato: tra il 2012 ed il 2023, su 15,4 milioni di nuovi posti di lavoro nell’ “Europa a 27”, il 76 per cento è stato sviluppato nel terziario di mercato. Sono, insomma, 11,7 milioni di occupati in più.

Sarà, allora, determinante l’investimento nella ricerca e nel capitale umano e, in particolare, il completamento del Piano d’azione europeo per l’istruzione digitale. Soprattutto nella prospettiva di gestire e cogliere le opportunità della svolta epocale rappresentata dall’intelligenza artificiale.

Occorre, inoltre, procedere con determinazione al completamento dell’Unione bancaria e alla costruzione del mercato unico dei capitali per aumentare le opportunità di finanziamento per le imprese e per facilitare gli investimenti privati.

L’impegno europeo sarà poi cruciale per rendere effettivo ed incisivo il progetto della Global Minimum Tax.

Le regole per un mercato interno sempre più integrato – obiettivo per cui restano essenziali le reti infrastrutturali transeuropee – dovranno seguire principi di sussidiarietà e proporzionalità.

Sarà quindi necessario bilanciare concorrenza e rinnovata politica di coesione, nel rispetto del modello di economia sociale di mercato indicato dal Trattato europeo, anche approfondendo il dialogo tra le istituzioni europee e le parti sociali.

Per il progetto economico europeo sono, inoltre, certamente cruciali le sfide della doppia transizione verde e digitale e dei relativi investimenti.

Quanto alla transizione verde, occorre adottare un approccio pragmatico, fondato, cioè, su valutazioni di impatto, su criteri di gradualità e di sostenibilità economica e sociale, sul principio di neutralità tecnologica e su strumenti finanziari di incentivazione e di accompagnamento per territori, imprese e cittadini.

Il Next Generation EU aiuterà i Paesi membri a finanziare riforme e investimenti fino al 2026. Dopo questa data, le regole rinnovate del Patto di Stabilità e Crescita richiederanno una maggiore disciplina di bilancio, che va fin d’ora impostata.

Per gli investimenti in beni pubblici europei – come la digitalizzazione e la difesa comune - l’UE dovrà, dunque, valutare l’adozione di un bilancio comune potenziato, con capacità di debito (come per il Next Generation EU) e adeguata capacità fiscale.

Serviranno, inoltre, politiche di filiera europee per sostenere le imprese dei settori strategici.

E – tanto più nella prospettiva dell’allargamento dell’Unione – si richiederà una governance europea che faccia leva sull’espansione degli ambiti di decisione a maggioranza qualificata.

Insomma, i temi sul tappeto sono tanti, ma non generici. Anche per questo la serie di incontri con le forze politiche è un’occasione di proposte e ascolto per cercare di recuperare sguardo lungo e valore delle competenze e della partecipazione.

E a proposito di ascolto, lascio ora la parola al Sottosegretario Fazzolari per esporre le tematiche più importanti tra le proposte di Fratelli d’Italia.

Grazie.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca