Confcommercio incontra il Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte

Confcommercio incontra il Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte

L'intervento del Presidente Carlo Sangalli

Care amiche, cari amici, ancora buongiorno a tutti.

E grazie soprattutto al Presidente Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle per aver accettato il nostro invito.

Se permettete, ancora una volta, voglio ringraziare Giuseppe Conte che ha affrontato come Presidente del Consiglio uno dei momenti più difficili della storia recente del nostro Paese. In quella stagione, credo abbia riconosciuto, con il costante coinvolgimento, che la nostra presenza, la presenza dei corpi intermedi, ha fatto sì che la stravolgente crisi sanitaria, diventata poi profonda crisi economica, non si trasformasse in una crisi sociale senza precedenti.

Ritornando al tema odierno, le elezioni europee rappresentano, certo, uno snodo democratico decisivo per un progetto europeo all’insegna di una maggiore autonomia strategica e per la competitività dell’economia europea a livello globale.

E il documento che abbiamo predisposto in occasione di questi incontri - una sorta di “Agenda del terziario” – contiene il nostro punto di vista, che interpreta esigenze e proposte delle nostre imprese, quelle del commercio, dei servizi, del turismo  della cultura, dei trasporti e della logistica, delle professioni.

Come ben sai Presidente, i nostri associati sono circa 700 mila, e il nostro contratto del terziario, da poco rinnovato, è adottato da oltre il 95% delle imprese del settore, andando incontro al reddito disponibile dei loro collaboratori, insieme a un diffuso sistema di welfare integrativo, dalla sanità alla formazione.

Per non sottrarre tempo al tuo intervento – caro Giuseppe - mi limito ad evidenziare in maniera molto sintetica solo alcune  proposte contenute nel nostro documento sull’Europa.

In materia fiscale, innanzitutto, crediamo occorra una revisione delle regole per una maggiore armonizzazione ed un’efficace Global Minimum Tax che risponda al principio “stesso mercato, stesse regole”.

In materia di lavoro vanno previste misure per favorire l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro.

Così come è importante promuovere una maggiore imprenditorialità, soprattutto giovanile e femminile, anche attraverso programmi e iniziative specifiche di formazione e sviluppo delle competenze.

Serve poi una politica comune per ridurre la dipendenza energetica, così come occorre proseguire nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

In tema di trasporti e infrastrutture vanno portate avanti le grandi reti transeuropee, che sono essenziali per un mercato interno sempre più integrato e per consentire all’intera collettività di beneficiare dei vantaggi di uno spazio senza frontiere interne.

C’è poi il grande tema della transizione verde, il Green Deal europeo, che dovrà essere economicamente e socialmente sostenibile.

Una vera transizione sarà possibile, secondo noi, solo  se  “a misura” di micro, piccole e medie imprese. 

Nell’ambito della coesione territoriale è fondamentale agire sulle politiche urbane per sostenere la tenuta sociale e la competitività delle imprese.

E su questo tema – caro Giuseppe – apprezziamo che nel vostro programma – che siamo interessati ad approfondire – ci sia un capitolo dedicato proprio al ruolo delle città nelle politiche europee e allo sviluppo urbano sostenibile.

Un ultimo punto che vorrei toccare riguarda il Next Generation EU che aiuterà i Paesi membri a finanziare riforme e investimenti fino al 2026. Dopo questa data, le regole rinnovate del Patto di Stabilità e Crescita richiederanno una maggiore disciplina di bilancio, che va fin d’ora impostata.  

Per gli investimenti in beni pubblici europei – come la digitalizzazione e la difesa comune - l’UE dovrà, dunque, valutare l’adozione di un bilancio comune potenziato, con capacità di debito - come per il Next Generation EU - e adeguata capacità fiscale.

Serviranno, inoltre, politiche di filiera europee per sostenere le imprese dei settori strategici.

E – tanto più nella prospettiva dell’allargamento dell’Unione – si richiederà una governance europea che faccia leva sull’espansione degli ambiti di decisione a maggioranza qualificata.

Ecco, come dicevo, sono solo alcune proposte secondo noi utili a favorire la creazione e lo sviluppo delle imprese mettendole in condizione di competere in un mercato unico che deve essere sempre più integrato e regolato da principi di sussidiarietà e proporzionalità e da un equo bilanciamento tra concorrenza e coesione territoriale.

Insomma, i temi sul tappeto sono tanti ma non generici. Anche per questo gli incontri che abbiamo avuto e che seguiranno vogliono essere una occasione aperta e costruttiva: proposte e ascolto per cercare di recuperare sguardo lungo e valore delle competenze e della partecipazione.

E a proposito di ascolto, ti lascio ora la parola, per presentare le principali proposte del Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni.

Grazie.

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