Decontribuzione Sud prorogata fino al 30 giugno

Decontribuzione Sud prorogata fino al 30 giugno

Tutto quello che c'è da sapere sullo sgravio contributivo per le aziende del Mezzogiorno. La Commissione Europea ha autorizzato l'Italia a prorogare l'agevolazione per altri 6 mesi.

La decontribuzione Sud è un'agevolazione, introdotta dalla Legge di Bilancio 2021, che prevede un esonero contributivo per i datori di lavoro privati con sede in una delle regioni del Mezzogiorno. La Commissione Europea ha concesso la proroga della decontribuzione Sud fino al 30 giugno 2024, accogliendo la richiesta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 

La decontribuzione Sud è uno sgravio contributivo per le aziende del Mezzogiorno con sede in: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. È stata introdotta per contenere gli effetti sull'occupazione causati dell'emergenza sanitaria dell'epidemia Covid-19 e per tutelare e incentivare i livelli occupazioni in aree con gravi situazioni di disagio socioeconomico. L'agevolazione è poi stata applicata, a partire dalla mensilità di luglio 2022, ai sensi della sezione 2.1 della Comunicazione C(2022) 1890 final del 23 marzo 2022 tra le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell'inizio della guerra in Ucraina.

Per quanto riguarda l'anno in corso, l'INPS, con il messaggio n. 4695 del 28 dicembre 2023, ha comunicato la proroga al 30 giugno 2024 della decontribuzione Sud. La decisione è stata presa dalla Commissione Europea, che ha autorizzato l'Italia ad allungare i termini dell'agevolazione per altri 6 mesi. In aggiunta è stato anche alzato il massimale di erogazione degli aiuti a 2,25 milioni di euro (335 mila euro per le imprese attive nei settori della pesca e dell'acquacoltura).

Come funziona

Si tratta di un'agevolazione sui rapporti di lavoro dipendente. Ai datori di lavoro privati è riconosciuto un esonero sulla contribuzione previdenziale a carico. La percentuale varia a seconda delle annualità e delle contribuzioni (sono esclusi dal calcolo i premi e i contributi Inail):

  • in misura pari al 30% fino al 31 dicembre 2025;
  • in misura pari al 20% per gli anni 2026 e 2027;
  • in misura pari al 10% per gli anni 2028 e 2029.

Non è previsto un massimale di sgravio contributivo individuale.

Massimali

La Commissione Europea ha approvato, oltre alla proroga, anche l'innalzamento dei massimali di erogazione degli aiuti compresi nel "Temporary Crisis and Transition Framework".

In particolare, il massimale di erogazione è stato fissato a:

  • 335mila euro per le imprese attive nei settori della pesca e dell'acquacoltura;
  • 2,25 milioni di euro per tutte le altre imprese ammissibili al regime di aiuti esistente.

Questa decisione è stata presa in considerazione delle difficoltà economiche causate dalla pandemia di COVID-19 e dalla guerra in Ucraina. L'innalzamento dei massimali di erogazione degli aiuti rappresenta infatti un'importante opportunità per le imprese, che potranno beneficiare di un sostegno economico più significativo.

A chi è rivolto

L'agevolazione spetta ai datori di lavoro privati anche non imprenditori, con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente, con sede legale e operativa in una delle seguenti regioni del Sud Italia:

  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;
  • Sicilia.

La misura è valida anche per i contratti a tempo determinato, per i rapporti di lavoro in corso, alle nuove assunzioni.

Dal momento che la decontribuzione è concessa nel rispetto delle condizioni previste dal "Temporary crisis framework" sono esclusi i settori della produzione primaria di prodotti agricoli, del lavoro domestico e del settore finanziario, ma anche:

  • enti pubblici economici e istituti autonomi di case popolari trasformati in enti pubblici economi come da legislazione regionale;
  • tutti gli enti che sono diventate società di capitali (anche quelli a capitale pubblico) a seguito di processi di privatizzazione;
  • ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza diventate a diritto privato;
  • aziende speciali (anche in consorzio);
  • consorzi di bonifica e industriali;
  • enti morali ed ecclesiastici.

Per le imprese con sede legale in un'altra regione, ma con una o più unità situate nei territori ammessi sarà comunque possibile presentare l'istanza. Basterà che la Struttura INPS territoriale competente inserisca nelle caratteristiche contributive della matricola aziendale il codice di autorizzazione "0L", che, dal primo gennaio 2018, ha assunto il significato di "Datore di lavoro che effettua l’accentramento contributivo con unità operative nei territori del Mezzogiorno".

Come si richiede

Per richiedere la decontribuzione Sud, i datori di lavoro devono presentare domanda all'INPS entro 30 giorni dalla data di assunzione del lavoratore. La domanda può essere presentata tramite il portale web dell'INPS oppure tramite i Patronati. Una volta presentata la domanda, l'Istituto effettuerà i controlli necessari per verificare la sussistenza dei requisiti richiesti.

I documenti necessari per richiedere la decontribuzione Sud sono i seguenti:

  • copia del contratto di lavoro, il contratto di lavoro deve essere stipulato a tempo indeterminato, anche in apprendistato, a tempo determinato, a tempo parziale, nonché per i rapporti di lavoro domestico;
  • copia della ricevuta del pagamento dei contributi, la ricevuta del pagamento dei contributi deve attestare il versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro;
  • dichiarazione del datore di lavoro attestante l'ubicazione dell'unità produttiva in una delle Regioni del Mezzogiorno

La dichiarazione deve essere redatta in carta libera e deve contenere le seguenti informazioni:

  • ragione sociale e codice fiscale del datore di lavoro;
  • indirizzo dell'unità produttiva;
  • regione in cui si trova l'unità produttiva.

Controlli da parte dell'INPS

L'INPS effettuerà alcuni controlli necessari per verificare la sussistenza dei requisiti richiesti. I controlli possono riguardare i seguenti aspetti:

  • Verifica dei requisiti del datore di lavoro che sia in sostanza un soggetto privato, che abbia sede legale e operativa in una delle Regioni del Mezzogiorno, e che non rientri tra le categorie escluse dall'agevolazione;
  • Verifica dei requisiti del lavoratore, che sia assunto a tempo indeterminato, anche in apprendistato, a tempo determinato, a tempo parziale, e che non rientri tra le categorie escluse dall'agevolazione;
  • Verifica del rispetto dei massimali di erogazione, l'Istituto verificherà che l'ammontare dei contributi esentati non superi il massimale di erogazione previsto dalla normativa.

Erogazione dell'agevolazione

Dopo le dovute verifiche e in caso di esito positivo, l'INPS erogherà l'incentivo direttamente al datore di lavoro, in forma di esonero contributivo, che sarà riconosciuto per un periodo di 12 mesi. Il datore di lavoro riceverà dall'Istituto un'attestazione dell'agevolazione concessa.

La misura è poi cumulabile con:

  • altri esoneri o riduzioni di aliquote di finanziamento, nei limiti della contribuzione previdenziale dovuta e sempre che non ci sia un divieto specificamente espresso dall'altra disposizione;
  • Bonus assunzioni NEET under.

Vantaggi

La decontribuzione Sud offre ai datori di lavoro del Mezzogiorno una serie di vantaggi, tra cui:

  • una riduzione dei costi del lavoro, che può favorire l'assunzione di nuovo personale;
  • un miglioramento della competitività delle imprese, che può favorire la crescita economica del territorio.

Il divario economico e demografico tra il Sud e il resto del Paese emerge come un tema ricorrente quando si affronta la discussione sulla crisi causata dalla pandemia e sugli scenari di ripresa. Nel mese di aprile, l'Ufficio Studi Confcommercio ha fornito un quadro impietoso della situazione del Mezzogiorno, esplorato dettagliatamente nel nostro articolo del 4 aprile intitolato "Il Sud non riesce a cambiare passo".

Nella successiva analisi, incentrata su "Economia e occupazione al Sud dal 1995 ad oggi", il focus si è concentrato sui fattori persistenti che da sempre penalizzano le regioni meridionali: burocrazia, diffusa micro-illegalità, insufficiente accessibilità e una qualità del capitale umano comparativamente inferiore. Un elemento rilevante da sottolineare è anche l'interconnessione tra il tema della produttività, le condizioni economiche e sociali di vita e la scelta di stabilirsi o emigrare.

Normativa

Di seguito i decreti, le circolari, le comunicazioni INPS e gli atti normativi di riferimento per la decontribuzione Sud:

News e aggiornamenti

Un'altra importante misura messa in campo dal governo per incentivare la nascita e lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali e libero professionali nel Mezzogiorno è l'agevolazione "Resto al Sud". Tra gli enti accreditati è stata aggiunta anche Ali-Confcommercio, che consentirà ai librai di beneficiare di varie agevolazioni, compreso il supporto gratuito per i loro progetti. Per altri incettivi alle imprese visita la nostra pagina dedicata con le principali agevolazioni fiscali per le Pmi.

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