Bonus casa, focus sulle agevolazioni fiscali

Bonus casa, focus sulle agevolazioni fiscali

Guida alle agevolazioni fiscali e agli incentivi per ristrutturazioni, mobili ed elettrodomestici, interventi antisismici, facciate e sistemazioni a verde.

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27 marzo 2023

La Legge di Bilancio 2022 aveva rinnovato le agevolazioni per i contribuenti che si apprestano ad eseguire lavori di restauro, edilizia e riqualificazione energetica. Nel 2023 rimangono solo il Bonus ristrutturazioni, il Superbonus (esclusi gli interventi da parte di persone fisiche su edifici unifamiliari che sono scaduti il 31 dicembre 2022), il Bonus mobili, il Bonus Verde, il Bonus acqua potabile e le agevolazioni del Bonus prima casa under 36.

Indice

La Legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021, articolo 1, comma 37), in vigore dal 1° gennaio 2022, ha prorogato gli incentivi e le detrazioni fiscali. Numerose sono le agevolazioni che rientrano nel cosiddetto Bonus Casa e riguardano principalmente interventi di ristrutturazione sugli edifici, oltre che i lavori sugli impianti di riqualificazione, come ad esempio l’aumento delle classi energetiche.

Confermate le detrazioni fiscali sugli interventi di ristrutturazione di immobili, ovvero gli incentivi noti come Bonus Ristrutturazioni, fino al 31 dicembre 2023. Si aggiungono anche le agevolazioni per le spese di mobili, elettrodomestici di classe energetica elevata e arredi grazie al Bonus Mobili ed Elettrodomestici (classe energetica A+), il cui importo massimo detraibile è stato 16mila euro fino al 31 dicembre 2021, per poi essere abbassato a 5mila euro con la proroga al 2024.

Confermati anche l'Ecobonus, la detrazione rivolta a tutti coloro che compiono lavori di adeguamento e risparmio energetico e il Bonus verde per gli interventi di sistemazione a verde di terrazze e aree scoperte, realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

C’è, poi, la proroga del Superbonus 110%, introdotto con il Decreto Rilancio, con scadenze diverse a seconda delle tipologie di intervento. La misura era stata introdotta per consentire la ripresa economica spingendo su interventi di efficientamento energetico, riduzione del rischio sismico negli immobili (Sismabonus) e l’installazione di pannelli fotovoltaici. 

È invece scaduto il Bonus Facciate, introdotto nel 2021, che prevedeva uno sconto fiscale del 60% nel 2022, su interventi riguardanti involucri edilizi e il bonus per la sistemazione a verde di immobili. L'incentivo non è stata prorogata per il 2023. 

Le varie misure fiscali prevedono percentuali di detrazioni e valori di spesa variabili così come anche le categorie dei beneficiari cambiano a seconda dell'agevolazione.

Il decreto aiuti bis ha aggiunto alcune novità per quanto riguarda il Superbonus e i bonus edilizi: prima fra tutte la responsabilità dei cedenti crediti fiscali scatterà solo in presenza di dolo o colpa grave. In ogni caso, per i crediti maturati prima dell'introduzione degli obblighi di acquisizione dei visti di conformità, delle asseverazioni e delle attestazioni richieste dalla normativa, il cedente (a patto che sia un soggetto diverso da banche e intermediari finanziari, da società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all'albo o da imprese di assicurazione) acquisisce la documentazione richiesta. Ulteriori aggiornamenti anche dal Dl Aiuti quater, che ha previsto un taglio al 90% per le spese sostenute nel 2023. L'agevolazione è stata inoltre prorogata per le villette fino a marzo 2023, a patto che nell'anno precedente siano stati effettuati almeno il 30% dei lavori.

L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato una circolare sulle novità che hanno interessato la cessione o lo sconto in fattura dei bonus edilizi dopo la conversione in legge dei decreti Aiuti e
Aiuti-bis. Con la circolare n.33/E del 6 ottobre 2022 (testo integrale al seguente link pdf) l'Agenzia ha fornito ulteriori chiarimenti sulla cessione dei crediti ai "correntisti" e alcune precisazioni in merito agli "indici di diligenza", già elencati nella circolare n. 23/E del 23 giugno 2022 (documento in pdf), e tutte le indicazioni sulle modifiche apportate al Superbonus dal decreto Aiuti. La circolare contiene anche le indicazioni nel caso in cui siano stati commessi errori nella comunicazione di opzione inviata e il modello di richiesta per l'annullamento dell'accettazione dei crediti ceduti (testo in pdf).

Scopri tutte le novità e scadenze delle agevolazioni e dei bonus statali

Per quanto riguarda le imprese con vecchi crediti, precedenti alla stretta anti frode introdotta nel decreto dello scorso novembre, sarà consentito di asseverare questi crediti ex post per poterli cedere usufruendo della riduzione di responsabilità.

Vediamo, di seguito, tutte le misure nel dettaglio.

Bonus Ristrutturazioni

Il bonus ristrutturazioni rientra tra i bonus casa rivolti ad un miglioramento edilizio e prevede, per coloro che decidono di usufruirne e sono in possesso dei requisiti richiesti, una detrazione fiscale del 50% sui lavori di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, su edifici singoli o condominiali. La detrazione del 50% è valida per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, fino ad un tetto di spesa massimo di 96.000 euro, da ripartire in 10 quote annuali dello stesso importo.

La proroga del bonus è arrivata con la Legge di Bilancio 2022, che ha fatto slittare la scadenza dell'agevolazione al 31 dicembre 2024.

Rientrano nell'incentivo non solo le spese di manutenzione straordinaria dedicate ai singoli edifici, ma anche quelle di manutenzione ordinaria previste nei condomini. Come si legge nel testo della Legge di Bilancio 2021, il bonus serve a "favorire gli investimenti sul patrimonio edilizio, anche per aumentare la resilienza e sostenibilità e sostenere la ripresa del settore delle costruzioni".

Il bonus ristrutturazioni, in particolare è usufruibile per interventi di restauro, ristrutturazione edilizia e risanamento conservativo che siano effettuati da imprese dedicate alla costruzione o ristrutturazione immobiliare, così come anche da cooperative edilizie, "che provvedano" come riporta il sito dell'Agenzia delle Entrate, "entro 18 mesi dalla data di termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell'immobile".

Per beneficiare del bonus è possibile procedere alla cessione del credito d'imposta dello stesso importo, che può successivamente essere ceduto ad altri intermediari finanziari (ad esempio istituti di credito). In alternativa il contributo si può ottenere sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto.

Infine, bisogna aggiungere che non tutti gli interventi di efficientamento edilizio sono inclusi nel bonus ristrutturazioni, mentre altre tipologie di lavori necessitano della trasmissione all'Enea. Una novità introdotta dalla Legge di Bilancio del 2018 per "monitorare e valutare il risparmio energetico conseguito con la realizzazione degli interventi", che rispecchia quanto già accadeva per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

Per saperne di più sull'elenco degli interventi ammessi nel bonus ristrutturazioni, a chi spetta, come inviare la comunicazione Enea, come funziona la cessione del credito e avere tutte le informazioni al riguardo, leggi l'approfondimento sul Bonus Ristrutturazioni.


Bonus Mobili ed Elettrodomestici

Il bonus casa include anche l'agevolazione fiscale che prevede una detrazione del 50% per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici. Parliamo del cosiddetto bonus mobili ed elettrodomestici, rinnovato dalla Legge di Bilancio 2021 anche per le spese dell'anno in corso. Il provvedimento, che completa il bonus ristrutturazioni in quanto la detrazione è valida per gli acquisti destinati ad immobili ristrutturati, permette di accedere ad una detrazione Irpef del 50% sulla spesa effettuata.

L'incentivo è valido su un tetto di spesa massimo, che da 10.000 euro qual era fino al 2020, è stato aumentato dalla Legge di Bilancio 2021 a 16.000 euro fino al 31 dicembre 2021. In ultimo la Legge di Bilancio 2022 ha prorogato il bonus mobili fino al 2024 mantenendo la detrazione al 50%, ma con un abbassamento del tetto di spesa ammissibile che da 16.000 euro passerà a 10.000 euro nel 2022 e a 5.000 euro nel 2023 e nel 2024

Una delle domande più comuni sull'argomento è se sia possibile usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici senza ristrutturazione. In realtà nelle disposizioni del governo sulla misura fiscale è previsto che l'opera di ristrutturazione che permette di accedere al bonus non necessariamente deve essere ingente. È possibile, infatti, usufruire dell'agevolazione anche eseguendo solamente alcune specifiche tipologie di lavori.

Tra i vari interventi che permettono di ottenere il bonus vi è la manutenzione straordinaria, come l'installazione di servizi igienici, cancelli, ascensori, scale aggiuntive o anche la sostituzione di caldaie e infissi. Si aggiungono i lavori di restauro, la manutenzione ordinaria su parti condominiali (sostituzione di pavimentazione, infissi, cancelli, grondaie, ecc.) e tutti quegli interventi che contribuiscono a migliorare l'efficienza energetica dell'immobile (installazione di impianti di climatizzazione a pompa di calore o installazione di stufe a pellet).

Per avere maggiori informazioni e la guida completa dell'Agenzia delle Entrate, consulta l'approfondimento dedicato al bonus mobili ed elettrodomestici.


Bonus Interventi Antisismici (Sismabonus)

È nel 2017 che scatta la possibilità per i privati (persone fisiche individuali o professionisti) e per le società, di usufruire di detrazioni fiscali per interventi antisismici. Quando si parla di "privati" non si intendono solamente i proprietari dell'immobile oggetto di richiesta detrazione ma anche "il titolare di un diritto reale di godimento, il comodatario, il locatario o utilizzatore in leasing, il familiare convivente ed il futuro acquirente dell’immobile per le quote di detrazione residue".

Il bonus, anche detto Sismabonus, consiste in una detrazione IRPEF o IRES applicata alle spese dei lavori eseguiti su abitazioni di singoli (valide anche le seconde case) o di parti condominiali, così come su immobili impiegati per attività produttive collocati in determinate zone sismiche. In quest'ultimo caso si fa riferimento ad immobili destinati ad attività produttive di beni e servizi, commerciali, non commerciali, professionali e agricole.

Le spese considerate detraibili possono essere applicate non solo ad interventi strutturali antisismici e ad opere connesse, ma anche ai progetti per eseguirle, alle indagini e alle spese tecniche. È possibile portare in detrazione una spesa massima di 96.000 euro per unità immobiliare divisibile in 5 rate annuali. Le detrazioni soggette a premio corrispondono al 50% per interventi locali, al 70% per il miglioramento di una classe a rischio e all'80% per l'efficientamento di due classi a rischio. Nel caso di parti condominiali, invece, le percentuali detraibili sono elevate rispettivamente al 75% e 85%

Infine è possibile usufruire dell'agevolazione fiscale seguendo due modalità: 

  • la cessione del credito di imposta sismabonus all'impresa cui vengono affidati i lavori di intervento;
  • lo sconto in fattura, ovvero lo sconto sul corrispettivo dovuto che viene anticipato (e successivamente recuperato) dalla ditta che ha eseguito i lavori.


Le proroghe delle scadenze

Come molte altre agevolazioni, anche il sismabonus è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2022 fino al 31 dicembre 2024. La novità, dal 2022, per i bonus edilizi e quindi anche per il sismabonus, è l'obbligo di presentazione di un Visto di Conformità per tutti quei lavori detraibili che superano il tetto di spesa dei 10.000 euro. Se, però, nel caso degli altri bonus edilizi il Visto di Conformità è obbligatorio quando si procede alla cessione del credito o allo sconto in fattura, nel caso del sismabonus è obbligatorio a prescindere dalla modalità di fruizione del credito.

Per avere maggiori informazioni e dettagli sulle detrazioni relative ai lavori di miglioramento sismico è possibile consultare l'approfondimento dedicato al Sismabonus.


Bonus Facciate

Che cos'è

È chiamata bonus facciate l'agevolazione edilizia che consente di usufruire di detrazioni al 60% per le spese di rifacimento delle facciate esterne degli edifici. L'incentivo, nato nel 2021 con una detrazione al 90%, è stato prorogato con la Legge di Bilancio 2022, ma con un'aliquota al ribasso, ovvero che è scesa al 60%.

Che siano lavori di restauro o di recupero, i contribuenti residenti e non nel territorio dello Stato, così come i soggetti Irpef e soggetti passivi Ires, possono usufruire della detrazione sui lavori effettuati sull'immobile di cui sono possidenti. Non vi è alcun limite di spesa o di tipologia di lavorazione; non vi sono neanche limiti sulle unità immobiliari per cui è possibile usufruire del bonus.

L'incentivo non è stato prorogato per l'anno 2023.

In cosa consiste

La misura consiste nella detrazione fiscale al 60% delle spese che si sono sostenute per interventi su facciate di edifici esistenti. Per poter usufruire della detrazione, è necessario che le spese che si decidono di portare in detrazione, siano documentate ed effettuate con bonifico postale o bancario.

Inoltre è utile sapere che la detrazione, come riporta la guida dell'Agenzia delle Entrate, viene "ripartita in 10 quote annuali costanti e di pari importo da far valere nella dichiarazione relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d’imposta successivi, e spetta fino a concorrenza dell’imposta lorda. L’importo che non trova capienza nell’imposta lorda di ciascun periodo d’imposta non può essere utilizzato in diminuzione dell’imposta dei periodi successivi o chiesto a rimborso".

Inoltre, poiché il bonus facciate rientra negli incentivi edilizi, dal 2022, a seguito dell'introduzione di misure fiscali antifrode, subentra l'obbligo di presentare il Visto di Conformità se i lavori superano il tetto di spesa dei 10.000 euro.

Leggi l'approfondimento dedicato per avere maggiori informazioni sul Bonus Facciate


Bonus Verde: detrazione per sistemazione aree verdi

Il bonus verde viene introdotto per la prima volta nel 2018 con la legge di Bilancio (articolo 1, comma 12 della Legge n. 205 del 2017), per poi essere prorogato di anno in anno con l'articolo 1 della Legge 145 del 2018 e, in ultimo con la Legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234). L'agevolazione interessa alcune tipologie di lavori che riguardano la sistemazione a verde delle abitazioni, come ad esempio interventi su terrazzi o giardini, così come la messa a dimora di piante e alberi nelle aree scoperte di pertinenza.

La misura fiscale consente di usufruire di una detrazione Irpef del 36% su determinate tipologie di interventi rivolti alla creazione e/o sistemazione a verde di aree scoperte di un immobile. L'agevolazione, viene calcolata su un tetto massimo di spesa, che è pari a 5.000 euro per ogni unità immobiliare. Quindi su una spesa di 5.000 euro è possibile detrarre 1.800 euro ad immobile, ripartiti in dieci quote annuali dello stesso importo.

La scadenza del bonus, fissata inizialmente al 31 dicembre 2021, è slittata al 31 dicembre 2024, .

Quali sono gli interventi detraibili

Se con il bonus ristrutturazioni gli interventi detraibili riguardano l'aspetto edile dell'immobile, è con il bonus verde che passano in primo piano gli interventi rivolti all'area verde delle abitazioni. La detrazione del 36% interessa sia lavori effettuati ex novo, sia opere e progetti per rinnovare le aree preesistenti.

L'agevolazione, inoltre, comprende anche le spese per i lavori di progettazione (solo se seguite dai conseguenti lavori) e di manutenzione. In quest'ultimo caso bisogna, però, specificare che la manutenzione agevolabile riguarda solamente i lavori connessi all'esecuzione di questi interventi.

Nello specifico è possibile usufruire del bonus verde per i seguenti lavori:

  • fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere;
  • riqualificazione di tappeti erbosi (esclusi quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro);
  • realizzazione degli impianti di irrigazione (e conseguenti lavori di giardinaggio necessari al completamento dell'opera);
  • lavori di restauro dei giardini (grandi potature, riqualificazione prati, realizzazione pozzi, ecc.);
  • e recupero di giardini di interesse storico e artistico di pertinenza di immobili vincolati;
  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
  • progetti solo se seguiti dai conseguenti lavori.

Gli interventi esclusi dall'agevolazione

Sono escluse dal bonus, invece, le spese per l'acquisto di strumenti specifici e quelle per la manutenzione ordinaria periodica che non è vincolata ad opere nuove o di rinnovo. Restano fuori anche i cosiddetti "lavori in economia", come ad esempio la sistemazione di piante in vasi, a meno che l'operazione non rientri in un progetto innovativo di maggior importanza.
Infine non è possibile godere della detrazione fiscale quando si tratta di lavori per la realizzazione di un giardino inerente alla costruzione di un immobile appaltato.

Chi ha diritto alla detrazione

Come abbiamo già anticipato, l'agevolazione può essere utilizzata da tutti coloro che sostengono le spese dei lavori effettuati su un immobile che possiedono o detengono con un titolo idoneo. Si tratta non solo di proprietari dei singoli edifici ma anche di comodatari e di inquilini. 

In sintesi la detrazione spetta a:

  • nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento sull'immobile oggetto di intervento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari (affittuari) o comodatari.
Per avere maggiori informazioni sulla detrazione consulta l'approfondimento dedicato al bonus verde


Bonus idrico

La misura del governo introdotta dalla Legge di Bilancio 2021 con lo scopo di ridurre il consumo di acqua è conosciuta come bonus idrico, anche detto "bonus docce e rubinetti"

Il bonus consiste nel rimborso, in un'unica rata, di 1.000 euro se la richiesta viene avviata da una persona fisica. Nel caso di imprese, invece, l'incentivo può prevedere un rimborso fino a 5.000 euro.

È usufruibile per la sostituzione e/o l'acquisto di bagni e, nello specifico, di sanitari in ceramica, soffioni doccia, rubinetti, lavandini che rispettino determinate caratteristiche tecniche. Caratteristiche essenziali per contribuire ad un minor spreco di acqua.

Al momento il bonus idrico non è stato rifinanziato per l'anno 2022.

Scopri di più sul bonus idrico: a chi spetta l'incentivo, quali interventi sono ammessi, come presentare la domanda di rimborso e le modalità per riceverlo.

Bonus acqua potabile

Introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 e prorogata in quella del 2022, il Bonus acqua potabile, famoso anche con il nome bonus depuratore, consiste in un contributo d'imposta del 50% per acquistare e installare sistemi di filtraggio per migliorare la qualità dell'acqua dei rubinetti e ridurre il consumo di bottiglie di plastica. 

L'incentivo è gestito dall'Agenzia delle Entrate e sarà monitorato da Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, incaricata di monitorare l'effettiva diminuzione di plastica.

L'agevolazione copre le spese sostenute dal primo gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2023 e potrà essere utilizzato in compensazione tramite F24 o nella dichiarazione dei redditi per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo.

Per saperne di più leggi l'approfondimento dedicato al bonus acqua potabile e scopri come richiederlo e a chi spetta.

Bonus prima casa under 36

La nuova Legge di bilancio ha prorogato le misure per aiutare i giovani ad acquistare un immobile. Nel 2023, infatti, gli under 36 potranno comprare una casa senza pagare imposte, con un mutuo che copre la totalità dell'acquisto a un costo ridotto. La misura si applica per gli atti stipulati tra il 26 maggio 2021 e il 31 dicembre 2023. La nuova legge di bilancio ha infatti prorogato ulteriormente il bonus.

Le misure sono riservate agli under 36, ma non è del tutto esatto: in realtà non bisogna compiere 36 anni nell'anno solare. Ad esempio una persona nata il 31 dicembre 1987 non ha diritto ai bonus, perché compie 36 anni quest'anno, anche se l'atto di acquisto e di mutuo vengono firmati prima. 

Inoltre l'Isee familiare non deve superare i 40mila euro annui. In caso di una coppia acquirente, il reddito va riferito alla somma dei redditi di entrambi. L'ultima condizione prevede che l'acquisto sia riferito ad una prima casa. L'abitazione non deve essere di lusso (appartenenti quindi alle categorie catastali A1, A7 e A8) e deve essere situata nel Comune in cui ci si impegna di fissare la residenza entro 18 mesi. Non è necessario però risiere dentro la casa acquistata, ma nel Comune in cui è situata. Non si devono inoltre possedere altre abitazioni al momento dell'acquisto (in proprietà esclusiva o comproprietà). Basterà vendere la vecchia casa entro un anno. 

La norma prevede i seguenti benefici

  • compravendite non soggette a Iva: esenzione dal pagamento dell'imposta di registro, ipotecaria e catastale ;
  • acquisti soggetti a Iva: esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva corrisposta al venditore.

Il credito d'imposta può essere utilizzato:

  • a diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito;
  • in diminuzione delle imposte sui redditi dovute in base alla dichiarazione da presentare dopo la data dell’acquisto agevolato;
  • in compensazione con modello F24, nel quale va indicato il codice tributo “6928” (vedi risoluzione n. 62/2021-link pdf)
  • come esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili a uso abitativo.

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