Come funziona il nuovo bonus mobili ed elettrodomestici

Come funziona il nuovo bonus mobili ed elettrodomestici

Focus sulla detrazione Irpef al 50% per mobili ed elettrodomestici: il beneficio si applica a spese fino a 5mila euro per gli acquisti effettuati nel 2024 e nel 2025.

Tra le agevolazioni fiscali più amate dagli italiani troviamo il Bonus mobili ed elettrodomestici. L'incentivo consiste in una detrazione Irpef del 50% per gli acquisti sostenuti negli anni 2021, 2022, 2023, 2024, 2025 da ripartire in dieci quote annuali per un massimo di spesa di 16mila euro per il 2021, di 10mila per il 2022, di 8mila per il 2023 (tetto innalzato in Commissione bilancio della Camera nel corso dell'iter di approvazione della legge di bilancio), e di 5mila per il 2024 e il 2025. Il pagamento va effettuato esclusivamente tramite bonifico oppure carta di debito o credito. Gli assegni bancari, contanti e gli altri mezzi di pagamento non sono invece consentiti.

Il limite di spesa riguarda la singola unità immobiliare (pertinenze comprese) o la parte comune dell'edificio da ristrutturare. Quindi i contribuenti che eseguono lavori su più unità immobiliari avranno diretto più volte al beneficio.

La legge di bilancio 2025 ha confermato la proroga del bonus mobili ed elettrodomestici, mantenendo la detrazione al 50%.

Vediamo nel dettaglio come si può richiedere e chi può usufruirne.

Chi può usufruire della detrazione

Il bonus mobili ed elettrodomestici è riservato ai contribuenti che beneficiano della detrazione per interventi di recupero edilizio o ristrutturazione di un immobile, anche in caso di cessione del credito o sconto in fattura. In pratica, se le spese di ristrutturazione sono sostenute da uno dei coniugi, sarà solo quest’ultimo a poter richiedere e usufruire del bonus.

È possibile accedere al bonus più volte, purché si effettuino lavori di ristrutturazione su diversi immobili. Il tetto massimo di spesa, infatti, si applica a ciascuna unità immobiliare. L’incentivo copre l’acquisto di mobili ed elettrodomestici con specifiche classi energetiche: almeno A+ per i mobili, A per i forni, E per lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie, F per frigoriferi e congelatori, sempre legati a lavori di ristrutturazione.

La detrazione sarà valida anche per acquisti effettuati nel 2025, su un massimo di 5mila euro, come previsto per il 2024. I pagamenti devono essere effettuati con bonifico, carta di credito o debito, mentre non sono ammessi assegni, contanti o altri mezzi di pagamento.

Come precisato anche dall'Agenzia delle entrate, il bonus mobili spetta anche a coloro che usufruiscono del Sismabonus per gli interventi di riduzione del rischio sismico e per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 del Superbonus (comma 4 articolo 119 del decreto legge 34/2020).

Quali sono gli interventi detraibili

Danno diritto alla detrazione una serie di interventi che indichiamo di seguito:

  • manutenzione straordinaria;
  • manutenzione ordinaria;
  • restauro;
  • risanamento conservativo;
  • ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti e interi fabbricati;
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi;
  • ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

A titolo esemplificativo, rientrano tra i mobili agevolabili:

  • letti;
  • armadi;
  • cassettiere;
  • librerie;
  • scrivanie;
  • tavoli;
  • sedie;
  • comodini;
  • divani
  • poltrone;
  • credenze;
  • materassi
  • apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.

Per quanto riguarda gli elettrodomestici rientrano nel bonus quelli certificati come a risparmio energetico, quindi:

  • forni con classe energetica non inferiore ad A;
  • lavatrici, lavasciugatrici, lavastoviglie con classe non inferiore a E;
  • frigoriferi, congelatori con classe energetica non inferiore a F;
  • apparecchi per la cottura, piastre riscaldanti elettriche;
  • stufe elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici;
  • forni a microonde;
  • ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Sono detraibili anche gli altri elettrodomestici che non sono provvisti di etichetta (come nel caso dei piani a induzione o dei forni a microonde che sono classificati come apparecchi elettrici che erogano un'intensità di potenza variabile, perché selezionata da chi lo utilizza). Nell'agevolazione si possono includere anche trasporto e montaggio dei beni acquistati. La detrazione è ammessa anche per i mobili comprati con un finanziamento a rate.

Gli acquisti di alcuni elettrodomestici coperti dal bonus (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici, asciugatrici), vanno comunicati all’Enea. La mancata o tardiva trasmissione non implica la perdita del diritto alle detrazioni

Quali sono le scadenze da rispettare

Per usufruire dell’agevolazione è necessario che l’intervento di ristrutturazione edilizia sia iniziato non prima del 1° gennaio dell'anno precedente l'acquisto dei mobili.

La data di avvio potrà essere provata dalle eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie, dalla comunicazione preventiva all’Asl (indicante la data di inizio dei lavori), se obbligatoria. Per interventi che non richiedono comunicazioni o titoli abitativi, invece, la data di inizio lavori potrà essere dimostrata da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (articolo 47 del Dpr 445/2000), come prescritto dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2011.

Come ottenere il bonus mobili

Per aver accesso al bonus è necessario indicare le spese da detrarre nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche) e, come già indicato, può accedere al bonus solamente il contribuente che ha fatto la detrazione diretta (così come cessione del credito o sconto in fattura) dei lavori di ristrutturazione dell'immobile.

La detrazione è ammessa anche se i beni sono stati acquistati con un finanziamento a rate. Unica condizione è che la società erogante il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.

A questo punto sorge spontanea una domanda: cosa succede se i mobili vengono comprati in due anni diversi? Il Fisco ha risposto così: si potrà usufruire della detrazione, ma senza raddoppiare il massimale. Il limite di spesa deve essere considerato al netto delle spese sostenute nell'anno precedente per le quali si è usufruito del bonus.

Quali metodi di pagamento sono ammessi

Per una maggiore sicurezza, vige l’obbligo di tracciabilità del pagamento e, quindi, oltre al bonifico è ammessa la carta di credito o di debito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. Se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.

Ricapitolando sono quini ammessi i seguenti metodi di pagamento:

  • bonifico bancario o postale (anche bonifici internazionali);
  • tramite carta di debito o credito.

Acquisti online e pagamenti a rate

Sono agevolati anche gli acquisti online, basterà conservare, in caso di mancata fattura, la copia del pagamento e l'estratto conto della carta di credito, per poter risalire ai dati fiscali di chi effettua la spesa. Infatti, per poter sfruttare l'agevolazione, i pagamenti devono essere sempre tracciabili. Infine il bonus può essere richiesti anche per chi sceglie il pagamento a rate.

Quali documenti conservare

I chiarimenti su questo punto arrivano direttamente dall'Agenzia delle Entrate. Sulla rivista telematica dell'AdE, Fisco Oggi, è arrivata questa domanda: "Posso richiedere il bonus mobili se ho come documento di spesa solo uno scontrino fiscale e non la fattura di acquisto dei mobili?"

La risposta è stata la seguente: "Nei casi in cui la normativa fiscale prevede la possibilità di usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici (articolo 16, comma 2, del decreto legge n. 63/2013), per poter richiedere la detrazione occorre conservare i documenti che attestano il pagamento dei beni e le fatture di acquisto che specificano natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi acquisiti".

I documenti quindi da conservare sono:

  • l’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con carta di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente);
  • le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

Ricordiamo che è obbligatorio l'invio della documentazione all’ENEA per ottenere le detrazioni su elettrodomestici. Tuttavia il ritardo nella trasmissione non comporta la perdita del diritto alle detrazioni (risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019).

Infine vanno comunicatati all’ENEA sia la classe energetica dell’elettrodomestico acquistato che la potenza elettrica assorbita (kW). Per maggiori indicazioni è possibile consultare sul sito dell'Ente la pagina dedicata alle detrazioni fiscali.

Gli elettrodomestici per cui è obbligatorio l'invio dei documenti sono i seguenti:

  • forni;
  • frigoriferi;
  • lavastoviglie;
  • piani cottura elettrici;
  • lavasciuga;
  • lavatrici.
Leggi anche i consigli per risparmiare in bolletta, il decalogo di Confcommercio per contenere i consumi elettrici nei punti vendita e il vademecum per risparmiare energia in casa

Per quanto riguarda lo scontrino può essere messo sullo stesso piano della fattura solo se riporta il codice fiscale di chi compra e l'indicazione della natura, della qualità e della quantità di beni acquistati.

Novità e aggiornamenti

La nuova legge di bilancio ha confermato l'arrivo del Bonus elettrodomestici green, un contributo pari al 30% delle spese per l'acquisto di apparecchi a grande efficienza energetica nel periodo compreso tra il 2023 e il 2025. Per ciascun elettrodomestico il tetto massimo sarà di 100 euro, elevato a 200 per le famiglie con indicatore ISEE sotto i 25mila euro.

Sempre in materia di bonus edilizi per le abitazioni, la manovra ha prorogato sia l'agevolazione per le ristrutturazioni che le detrazioni ecobonus per la riqualificazione energetica con una novità: restano al 50% per le prime case, scendono al 36% per le altre, con tetto a 96mila euro. Rinnovate fino al 2027 gli incentivi sui mutui per l'acquisto della prima casa per gli under 36 e le giovani coppie, mentre non sarà più possibile portare in detrazione le caldaie a gas.

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