FAQ Decreto Cura Italia

FAQ Decreto Cura Italia

Le risposte ai dubbi e agli interrogativi delle imprese
Aggiornato al 29 maggio 2020

In questa pagina sono riportate, in sintesi, le risposte alle vostre domande più frequenti concernenti il decreto legge “Cura Italia” approvato dal governo il 17 marzo 2020.
Per ogni FAQ abbiamo indicato la fonte della risposta e la data di risposta, che vi invitiamo a tenere presente, perché è nostra cura aggiornare le risposte qualora ci fossero novità.
Invitiamo le imprese che abbiano necessità di ulteriori chiarimenti a rivolgersi alla propria associazione territoriale o federazione.
Per consultare le FAQ sul DPCM 11 marzo vai alla pagina FAQ Emergenza Coronavirus.
Per consultare le FAQ sul DPCM 22 marzo vai alla pagina FAQ Emergenza Coronavirus 22 marzo.
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  • #121 · 29 maggio 2020Lavoro
    Il lavoratore può godere del periodo di ferie o della singola giornata durante il periodo di fruizione di un ammortizzatore sociale?

    L’esercizio del diritto sembra non esserci in caso di sospensione totale dell’attività lavorativa, ovvero nell’ipotesi di CIG a zero ore, in quanto non sussiste il presupposto della necessità di recuperare le energie psicofisiche cui è preordinato il diritto alle ferie. Detto diritto potrà essere posticipato al momento della cessazione dell’evento sospensivo, coincidente con la ripresa dell’attività produttiva. (interpello ministero del lavoro n. 19/2011)

    In caso di riduzione parziale il recupero delle energie psicofisiche per l'attività svolta, anche se in misura ridotta, deve essere comunque garantito.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #117 · 29 maggio 2020Lavoro
    Come faccio a sapere di quanta cassa integrazione può ancora fruire la mia azienda?

    Le 9 settimane di integrazione salariale concesse con la causale COVID 19 riguardano l’unità produttiva e non i singoli lavoratori in base alle regole generali del D.Lgs. n. 148/2015, non espressamente derogate dal Decreto Cura Italia.

    Pertanto, anche se il datore di lavoro, in una unità produttiva, mette in integrazione salariale un solo lavoratore per una settimana (anche per poche ore al giorno) fruisce, ai fini del computo della durata massima di integrazione salariale concedibile, dell’intera settimana.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #116 · 29 maggio 2020Lavoro
    Quale criterio seguire per stabilire la settimana di fruizione della cassa integrazione?

    Per quanto concerne la definizione della settimana di fruizione, si deve far riferimento al criterio di computo a giorni definito nella circolare INPS n. 58/2009 in base al quale, per considerare fruita una settimana, occorre considerare le singole giornate con richiesta integrativa seppur dislocate in un arco temporale più lungo.

    Si considera fruita una settimana se l’azienda ha utilizzato la Cassa/FIS per 5 o 6 giornate, a seconda che l’orario si riferisca ad una settimana di 5 o 6 giorni lavorativi.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #115 · 29 maggio 2020Lavoro
    Come devo conteggiare le giornate di preavviso in caso di dimissioni presentate durante un periodo di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per CIGS?

    La Cassazione, con sentenza n. 4306 del 9/4/1993, ha affermato che il lavoratore in CIGS è tenuto al preavviso poiché, per un principio di carattere generale, atteso che anche in tale ipotesi rimanendo il rapporto sospeso di giorno in giorno ed essendo privo di carattere di certezza il termine di prevedibile durata della CIGS, il datore di lavoro ha interesse ad essere preavvisato del venir meno della disponibilità di un lavoratore. Si ritiene che tale principio, avendo carattere generale, possa essere esteso anche alle ipotesi di ricorso al FIS, CIGO e CIGD.

    Per quanto concerne il computo delle giornate di preavviso, queste dovranno essere conteggiate utilizzando il criterio ordinario definito dall’art. 254 CCNL TDS in giorni di calendario in base all’anzianità di servizio anche durante la sospensione o riduzione dell’attività.

    Chiaramente resta ferma la possibilità per il datore di lavoro di esonerare il lavoratore dal preavviso.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #114 · 29 maggio 2020Lavoro
    Il decreto prevede che l’ulteriore periodo di 5 (9 settimane per i datori dei settori turismo, fiere, ecc.) a condizione che sia stato "interamente fruito il periodo precedentemente concesso fino alla durata massima di 9 settimane". Che si intende per interamente fruito?

    Fermi restando i criteri di calcolo della circolare Inps 58/2009 ai fini della determinazione della durata massima di trattamento, qualora l'azienda avesse usufruito di un periodo inferiore rispetto a quello richiesto, si ritiene che per la parte residua fino al raggiungimento delle 9 settimane possa richiedere un ulteriore trattamento, anche al fine di poter utilizzare le ulteriori 5 settimane riconosciute dal Decreto Rilancio.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
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    #111 · 7 maggio 2020Lavoro
    Come devono essere calcolate le settimane di CIGO/FIS?

    Le 9 settimane di integrazione salariale concesse con la causale COVID-19 riguardano l’unità produttiva e non i singoli lavoratori in base alle regole generali del D.Lgs. n. 148/2015, non espressamente derogate dal Decreto Cura Italia.
    Pertanto, se il datore di lavoro, in una unità produttiva, mette in integrazione salariale un solo lavoratore (e gli altri no) per una settimana (anche per poche ore al giorno) “brucia”, ai fini del computo della durata massima di integrazione salariale concedibile, l’intera settimana.
    Per quanto concerne la definizione della settimana di fruizione, si deve far riferimento al criterio di computo a giorni definito nella circolare INPS n. 58/2009 in base al quale, per considerare fruita una settimana, occorre considerare le singole giornate con richiesta integrativa seppur dislocate in un arco temporale più lungo. Si considera fruita una settimana se l’azienda ha utilizzato la Cassa/FIS per 5 o 6 giornate, a seconda che l’orario si riferisca ad una settimana di 5 o 6 giorni lavorativi.
    Sarà possibile eventualmente integrare la domanda inserendo gli altri lavoratori, ma sempre nel rispetto del periodo iniziale e finale già indicato.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #108 · 24 aprile 2020Fisco
    Il decreto prevede "un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione". Io ho in affitto un locale, dove ho una caffetteria, con un contratto di "affitto di azienda" dove è riportato sia l’affitto immobiliare (con i relativi dati catastali C/1 ) che quello per la parte aziendale. Posso usufruire del credito?

    , riteniamo in linea di massima che, se nel contratto di affitto di azienda è specificatamente riportato l'ammontare del canone di locazione relativo all'immobiliare (con i relativi dati catastali C/1), sia possibile usufruire dell'agevolazione.
    Tuttavia, per confermare quanto appena indicato, sarebbe opportuno far visionare il contenuto del contratto in oggetto alla sede Confcommercio del suo territorio, considerato che, in base alla disciplina vigente, la tipologia del contratto di affitto di azienda è escluso dall'agevolazione di cui al citato art. 65.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #083 · 10 aprile 2020Fisco
    Quali sono gli adempimenti da seguire per la registrazione di un accordo siglato tra inquilino e proprietario per la riduzione del canone di locazione?

    Per effettuare la registrazione di un accordo per la riduzione del canone di locazione, occorre compilare il Modello 69, reperibile sul sito delle Entrate, all’interno del quale devono essere riportati i dati del contratto di locazione originario e i relativi codici di registrazione riportati sul modello RLI.
    Si dovrà poi allegare l'accordo e inviare tutto allo stesso Ufficio presso il quale era stata effettuata la registrazione del contratto di locazione.
    Una volta finita l'emergenza occorrerà comunque depositare un originale dell'atto in ufficio.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #0822 · 10 aprile 2020Fisco
    Quali sono le conseguenze fiscali per un proprietario di un immobile, nell’ipotesi di accordo per la riduzione del canone di locazione, regolarmente registrato?

    Se viene siglato, e successivamente registrato, un accordo per la riduzione del canone di locazione, il proprietario pagherà le imposte solo su quanto effettivamente riscosso.
    Sarà possibile in questo modo ridurre anche l'ammontare delle imposte da pagare in acconto con la successiva dichiarazione dei redditi.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #081 · 10 aprile 2020Fisco
    In caso di accordo per la riduzione del canone di locazione di immobili (a uso privato o commerciale) sono dovute spese di registrazione?

    No. Nell’ipotesi di accordo tra inquilini e proprietari per la riduzione del canone di locazione di immobili, sia per uso abitativo che nel caso di immobili commerciali, indipendentemente dalla durata del contratto e dal regime fiscale di tassazione (ordinaria o cedolare secca), non sono dovute le spese di registrazione e l'atto è esente dal bollo, come espressamente previsto dall'art. 10 del D.L. 133/2014.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #080 · 10 aprile 2020Fisco
    Rientrano nella sospensione del Decreto “Cura Italia” anche i versamenti dell’imposta di registro da effettuare in sede di registrazione di un contratto di comodato o di locazione?

    Sì, se il termine cade tra 8 marzo e il 31 maggio. Infatti a seguito dell’entrata in vigore dell’articolo 62 del Decreto, sono sospesi gli adempimenti tributari diversi dai versamenti e diversi dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020.
    Pertanto, se il termine per effettuare la registrazione cade tra le date indicate, il contribuente può beneficiare della sospensione dei termini, con diritto di effettuare l'adempimento entro il 30 giugno 2020.
    Dato che, in base all’articolo 16 del TUR, la liquidazione dell’imposta da parte dell’Ufficio è subordinata alla richiesta di registrazione, se il contribuente si avvale della sospensione e non richiede la registrazione, non si determina neanche il correlato obbligo di versamento dell’imposta. Se il contribuente, invece, chiede la registrazione dei contratti resta dovuto il relativo versamento dell’imposta.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #079 · 8 aprile 2020Fisco
    La mia attività ha un codice ATECO 70.22.09 con contratto di locazione in affitto C1, sono incluso nell’agevolazione?

    No. Il credito d'imposta per la locazione per negozi e botteghe riguarda le attività di impresa ad eccezione di quelle di cui agli allegati 1 e 2 al DPCM 11 marzo 2020.
    Nel caso di specie, per la tipologia di attività indicata, verrebbe meno il requisito soggettivo per poter usufruire dell'agevolazione in parola, trattandosi essa di un'attività professionale e non imprenditoriale.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #078 · 8 aprile 2020Fisco
    Nel credito di imposta del 60% sugli affitti possono usufruire solo locali classe C1. Dal 1985 sono locatario di un locale C3 pur essendo sempre stato un negozio di vendita al dettaglio, e che quindi dovrebbe essere C1. Non posso avere il credito previsto?

    No. In base alla disposizione normativa attualmente vigente, per la categoria catastale indicata non è prevista alcuna agevolazione.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #077 · 8 aprile 2020Fisco
    Il nostro negozio di giocattoli è chiuso al pubblico per il DPCM, ma stiamo lavorando su internet. È possibile accedere al bonus fiscale del 60% dell'affitto?

    . Il credito d'imposta per la locazione, riguardante negozi e botteghe, riguarda tutte le attività commerciali ad eccezione di quelle di cui agli allegati 1 e 2 al DPCM 11 marzo 2020.
    Al fine di poter usufruire del beneficio, occorre, dunque, far riferimento all'attività prevalente svolta dal contribuente. Di conseguenza, si ritiene che il credito d’imposta spetterebbe nell’ipotesi in cui l’attività di commercio on-line non risulti essere l'attività prevalente.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #076 · 8 aprile 2020Fisco
    Ci sono notizie in merito agli affitti d'azienda, gestisco un bar in società snc e abbiamo oltre all'affitto di locazione anche un affitto d'azienda. Lo Stato prevede aiuti per affitti d'azienda?

    No. Il decreto Cura Italia non ha previsto alcuna agevolazione in merito alla locazione corrisposta per l'affitto d'azienda.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #075 · 7 aprile 2020Lavoro
    Ho una gelateria e il 24 febbraio ho assunto una collaboratrice con contratto di apprendistato. Ora non posso pagarla e il DPCM non dà la cassa integrazione per chi è stato assunto dopo il 23. Vero?

    Gli apprendisti assunti con la tipologia professionalizzante hanno diritto alle integrazioni salariali in generale mentre rispetto alle norme speciali COVID-19 possono accedervi quanti risultassero in forza al 23 febbraio.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #074 · 7 aprile 2020Lavoro
    Come fare per le attività stagionali? Abbiamo assunto personale in data 2 marzo per apertura attività, ma il decreto dice per assunzioni dopo il 23 febbraio niente cassa integrazione. Cosa fare con i dipendenti, come pagarli?

    L'ammortizzatore disponibile è la NASPI (una sorta di indennità di disoccupazione).
    Al momento il decreto prevede cassa integrazione per chi fosse in forza alla data del 23 febbraio. Ci sono delle proposte che vogliono, nella fase di conversione in legge, l'ampliamento delle misure a chi fosse stato assunto da quella data ed anche oltre. Ora la parola spetta al legislatore.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #073 · 7 aprile 2020Lavoro
    Cosa succede con i dipendenti di una società con un procedimento fallimentare in corso?

    Dipende da quale procedura concorsuale si sta seguendo.
    Generalmente una procedura fallimentare è accompagnata da cassa integrazione straordinaria fino a 24 mesi.
    Se vi è continuità aziendale le imprese sono esonerate dal pagamento del contributo addizionale previsto dalla legge.
    Se in amministrazione straordinaria il regime di cassa è speciale e la durata è pari a quella del commissariamento, anche oltre i 24 mesi.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #072 · 7 aprile 2020Welfare
    Sono una commerciante e percepisco una pensione di reversibilità. Mi spetta il bonus di 600€ previsto per le imprese?

    . L'indennizzo di 600 euro per il mese di marzo (art.28 DL 18/2020) viene concesso anche ai pensionati di reversibilità, l'INPS infatti esclude dall'indennizzo solo i pensionati titolari di pensione diretta. Gli stessi ovviamente devono essere iscritti alla Gestione Esercenti Attività Commerciali INPS.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #071 · 6 aprile 2020Welfare
    A quali categorie spettano gli indennizzi del decreto?

    Gli indennizzi del decreto sono previsti per le seguenti categorie di lavoratori:
    · liberi professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa;
    · iscritti alle Gestioni INPS Esercenti Attività Commerciali, Artigiani e Coltivatori diretti;
    · lavoratori stagionali del turismo e delle terme;
    · lavoratori dello spettacolo e lavoratori del settore sportivo.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #070 · 6 aprile 2020Welfare
    Il bonus di 600 euro va anche ai tirocinanti?

    No. Il tirocinio consiste in un periodo di orientamento al lavoro e di formazione, che non si configura in alcun modo come un rapporto di lavoro subordinato.
    Riteniamo che i 600 euro non spettino ai tirocinanti, per quanto previsto per il mese di marzo 2020.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #069 · 6 aprile 2020Welfare
    Il bonus commercianti (ex art 28 Dl 18/2020) è cumulabile con il congedo straordinario per figli previsto dall'art 23 del Dl citato?

    Il Decreto Cura Italia prevede l'incompatibilità tra il bonus destinato ai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'Ago e le indennità disciplinate per altre tipologie di lavoratori.
    Nel suddetto Decreto non viene disposta alcuna incompatibilità con il riconoscimento del congedo parentale.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #068 · 6 aprile 2020Credito
    Ho un bar (sas) vorrei richiedere la sospensione del mutuo personale prima casa, ma la banca ha sollevato il fatto che i soci di società non sono considerati autonomi pertanto non hanno diritto a richiedere la sospensione.

    Ha ragione la banca. L'art. 54, comma 1, ha stabilito che l'ammissione ai benefici del Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa (c.d. Fondo Gasparrini) sia esteso ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti, per un periodo di 9 mesi dall'entrata in vigore.
    Il decreto di attuazione della disposizione emanato lo scorso 25 marzo dal Ministro dell’economia e finanze per definire la figura del “lavoratore autonomo” ha fatto riferimento solamente all'art. 1 della legge 22 maggio 2017, n. 81 che a sua volta fa riferimento al libro V del codice civile, titolo III (Del lavoro autonomo).
    In questo modo sono stati esclusi gli imprenditori (codice civile, libro V, titolo II), compresi i piccoli imprenditori di cui all'articolo 2083 del Codice civile e i soci di società di persone.

    — Fonte Confcommercio, Settore Credito
  • #067 · 6 aprile 2020Credito
    Un’azienda oggi in difficoltà rischierebbero di non poter accedere al credito qualora fosse stata già in cattive acque nel 2019, cosa dice il Cura Italia in merito?

    Ferma restando la possibilità di valutazione da parte dei soggetti finanziatori, l'art. 49 del Cura Italia, stabilisce che il Fondo di garanzia PMI valuta il merito creditizio dell'impresa esclusivamente sulla base del modulo economico-finanziario.
    Sono escluse le imprese che presentano esposizioni classificate come “sofferenze” o “inadempienze probabili” ai sensi della disciplina bancaria o che rientrino nella nozione di “impresa in difficoltà” ai sensi dell’art. 2, punto 18 del Regolamento (UE) n. 651/2014.

    — Fonte Confcommercio, Settore Credito
  • #066 · 2 aprile 2020Commercio
    Il Cura Italia ha semplificato la procedura per la rescissione consensuale di un affitto di ramo d’azienda? Serve sempre il notaio?

    Non risulta che tra le recenti misure emergenziali (compreso il DL 18/2020, c.d. Cura Italia) adottate dal Governo siano state previste anche semplificazioni rispetto a tali adempimenti notarili che, pertanto, devono intendersi a tutti gli effetti necessari, considerato altresì che le attività professionali (tra cui rientrano anche quelle dei notai) non sono state oggetto di obbligo di sospensione e proseguono regolarmente, sia pure nel rispetto delle misure di sicurezza igienico sanitarie prescritte per tutte le attività lavorative.
    Ai sensi dell'art. 2556, comma 1, c.c. i contratti che hanno per oggetto il trasferimento della proprietà o il godimento dell'azienda (circostanza che ricorre in caso di risoluzione consensuale di un contratto di affitto d'azienda, in quanto la stessa azienda viene retroceduta all'originario titolare) devono essere provati per iscritto, salva l'osservanza delle forme stabilite dalla legge per il trasferimento dei singoli beni che compongono l'azienda o per la particolare natura del contratto.
    Di conseguenza, in tutti i casi in cui il contratto abbia ad oggetto beni immobili l'atto notarile è richiesto a pena di nullità.
    In ogni caso, ai sensi del comma 2 del medesimo art. 2556 c.c. tutti i contratti di affitto di azienda o ramo d'azienda devono essere predisposti in forma pubblica o per scrittura privata autenticata, a cura del notaio rogante o autenticante, ai fini dell'iscrizione nel registro delle imprese.
    In definitiva, pertanto, anche nei casi in cui l'atto notarile non sia necessario ai fini della validità del contratto, è comunque richiesto ai fini della necessaria iscrizione del trasferimento dell'azienda nel registro delle imprese.

    — Fonte Confcommercio, Settore Commercio e legislazione d'impresa
  • #065 · 2 aprile 2020Credito
    Sono un ragazzo con partita Iva e ho un mutuo prima casa. Non avendo nessun fatturato in tutti questi mesi. Come faccio con il mutuo?

    Si può accedere al Fondo di solidarietà (2020) sospensione per i mutui per l'acquisto della prima casa (2022).
    La regolamentazione del Fondo prevede, fra i requisiti richiesti per accedervi, che il mutuo deve essere in ammortamento da almeno 1 anno al momento della presentazione della domanda. Per ora questa norma non è stata rivista.

    — Fonte Confcommercio, Settore Credito
  • #064 · 2 aprile 2020Credito
    Sono state previste deroghe ai termini di pagamento fissati dall'art. 62 del DL 1/2012 per le cessioni di prodotti agricoli e alimentari?

    No. Le disposizioni finora emanate non prevedono deroghe ai termini stabiliti dall'art. 62.
    Tuttavia, il decreto-legge 18/2020, con la disposizione di cui all'art. 91, ha modificato il precedente DL 6/2020 prevedendo che "il rispetto delle misure di contenimento di cui presente decreto è sempre valutata ai fini dell'esclusione, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1218 e 1223 c.c., della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti."
    Questa disposizione non libera il debitore dai propri obblighi contrattuali, perché dovrà essere interpretata di volta in volta, in ogni eventuale singola controversia giudiziaria, in relazione alle specificità di ogni caso concreto, per verificare se l'impossibilità della prestazione possa essere effettivamente imputabile all'emergenza in corso e non al debitore e se questa sia assoluta o solo temporanea.
    Nel caso in cui si verifichi una crisi di liquidità non indotta dalla sospensione obbligatoria dell'attività, ma dall'impossibilità dei propri clienti di rispettare i termini di pagamento stabiliti, l'art. 91 potrebbe essere richiamato al fine di proporre la revisione bonaria degli accordi già in essere con i propri fornitori, avendo cura, tuttavia, di non concordare termini di pagamento diversi da quelli prescritti dall'art. 62, né di contravvenire a quanto previsto in materia di pratiche vietate, ma andando a incidere su parametri differenti (ad es. concordando una modifica degli ordini o delle quantità, una sospensione delle prestazioni o dei servizi aggiuntivi che comportino comunque un esborso economico, ecc.).

     

    — Fonte Confcommercio, Settore Credito
  • #063 · 2 aprile 2020Ambiente
    Chi può vendere i dispositivi di protezione individuale e per l’igiene e la sicurezza personale (Mascherine, Guanti, Prodotti igienizzanti per il lavaggio delle mani)?

    Bisogna fare due distinzioni:
    1) Le mascherine chirurgiche e quelle classificate FFP2 e FFP3, utilizzate in ambito ospedaliero, ambulatoriale, assistenziale, ricadono nell'ambito dei dispositivi medici e hanno specifici canali di approvvigionamento.
    2) Altri tipi di mascherine diversi da quelli sopra richiamati non sono considerati dispositivi medici né DPI e sono quelle mascherine prodotte ai sensi dell' art. 16 del decreto.
    Per queste si parla genericamente di mascherine "reperibili in commercio" senza che sia specificato che debbano essere poste sul mercato attraverso un determinato canale di vendita.
    In relazione a tali tipi di mascherine, non soggetti ad alcuna valutazione da parte dell'Istituto Superiore di Sanità, il produttore deve comunque garantire, sotto la sua responsabilità, la sicurezza e la qualità del prodotto (ad esempio che i materiali utilizzati non sono noti per causare irritazioni o altri effetti nocivi per la salute o altamente infiammabili).
    Si ritiene, quindi, che tali mascherine possano essere poste normalmente in commercio (es. vendita in negozi, supermercati, parafarmacie, canali online), sempre comunque nel rispetto dei requisiti di sicurezza e qualità sopraindicati.
    Analoghe considerazioni si ritiene possano essere fatte per la vendita di guanti o prodotti igienizzanti.

    — Fonte Confcommercio, Settore Ambiente e Sicurezza
  • #062 · 31 marzo 2020Welfare
    Vorrei qualche chiarimento sul bonus di 600 euro. Riguarda tutte le aziende (incluse quelle aperte) e anche società sas e snc?

    L'articolo 28 del DL 18/2020 ha previsto per l'erogazione dell'indennizzo INPS agli iscritti alla Gestione esercenti attività commerciali due sole condizioni: non essere pensionati e non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, ad esclusione della Gestione separata. L'art.28 non introduce condizioni sul calo del fatturato.
    L'indennizzo si può chiedere dal 1° aprile.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #061 · 31 marzo 2020Lavoro
    Sono un panificatore di ASSIPAN, aderente a Confcommercio, e per questo non ho mai fatto versamenti al Fondo di solidarietà dell’artigianato. Posso fare comunque domanda?

    . Sulle modalità per accedere al Fondo di solidarietà bilaterale dell'artigianato segnaliamo la previsione della circ. INPS n. 47 al punto "d. 1.1) Fondo di solidarietà bilaterale dell'artigianato: “In riferimento a quanto previsto dal decreto-legge n. 18/2020, si fa presente, inoltre, che il FSBA non prevede limiti dimensionali e che non rileva se l'azienda sia in regola con il versamento della contribuzione al Fondo”.
    Pertanto, in conclusione, l’unico requisito rilevante ai fini dell'accesso all'assegno ordinario con causale “emergenza COVID-19” è l'ambito di applicazione soggettivo del datore di lavoro, con codice di autorizzazione “7B”.
    Va, inoltre, ricordato che il FSBA è un fondo disciplinato con Decreto del Ministero del Lavoro che comporta l'obbligo di iscrizione delle imprese CS4 al suddetto fondo, quali che siano i CCNL applicati.
    Per le imprese artigiane non iscritte alle organizzazioni artigiane e che applicano contratti sottoscritti da Confcommercio (ad es. panificazione, autoscuole/UNASCA, trasporti) andrà corrisposta la sola quota per il FSBA e non l'intera quota della bilateralità prevista dai CCNL dell'artigianato.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #060 · 31 marzo 2020Credito
    Mi confermate che, in merito alla possibilità di rinegoziare il debito, sul nuovo finanziamento è possibile chiedere un pre ammortamento di 12 mesi?

    No. Al momento non sono esplicitamente previste forme di preammortamento o sospensione del pagamento delle rate su questa operazione.
    Allo stato, l'art.1 lettera d) dell'art. 49 del DL 18/2020 prevede, con l'intervento del fondo di garanzia PMI, la possibilità di rinegoziare il mutuo, ottenendo contestualmente liquidità pari ad almeno il 10% del debito residuo.

    — Fonte Confcommercio, Settore Credito
  • #059 · 31 marzo 2020Lavoro
    Posso chiedere la sospensione del mutuo con una autocertificazione di aver subito in via temporanea carenze di liquidità?

    . L'articolo 56, comma 3 afferma "La comunicazione prevista al comma 2 è corredata della dichiarazione con la quale l'Impresa autocertifica, ai sensi dell’art. 47 DPR 445/2000, di aver subìto in via temporanea carenze di liquidità quale conseguenza diretta della diffusione dell'epidemia da COVID-19".
    Al momento non vi sono ulteriori precisazioni in merito alla definizione di temporanea carenza di liquidità.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #058 · 31 marzo 2020Lavoro
    Alcune banche stanno facendo le sospensioni applicando degli interessi “di sospensione". Il decreto parla di sospensione senza alcun onere aggiuntivo a carico dell’intestatario.

    Relativamente a quanto disposto dall’articolo 56, nel caso di sospensione della sola quota capitale, viene traslato il piano di ammortamento per un periodo analogo al periodo di sospensione e gli interessi sul capitale sospeso sono corrisposti alle scadenze originarie (ossia durante il periodo di sospensione). Di conseguenza, il capitale residuo alla fine del periodo di sospensione è lo stesso del capitale residuo all’inizio del periodo di sospensione.
    Nel caso, invece, di sospensione dell’ammontare dell’intera rata (capitale + interessi), si determina lo spostamento del piano di ammortamento per un periodo pari alla sospensione accordata.
    Gli interessi che maturano durante il periodo della sospensione sono calcolati sul capitale residuo al tasso di interesse del contratto di finanziamento originario. L’ammontare corrispondente a tali interessi sarà ripartito in quote nel corso dell’ammortamento residuo.
    Per quanto concerne la non applicazione di maggiori spese o oneri, la norma non chiarisce il perimetro di riferimento.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #057 · 31 marzo 2020Lavoro
    I nostri coadiuvanti devono accedere tramite il titolare o socio iscritto all’INPS oppure direttamente loro?

    Il collaboratore accede con il proprio PIN, che è legato al codice fiscale dello stesso lavoratore, quindi non c'è bisogno di indicare il titolare. La procedura estremamente leggera e chiede oltre al PIN tel o cellulare, mail e IBAN richiedente.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #056 · 31 marzo 2020Fisco
    Gestisco le affissioni pubblicitarie: sono in scadenza le cartelle annuali degli impianti, i termini di rinuncia rientrano nel Cura Italia e quindi sono prorogati fino al 15/04? Devo pagare l’imposta?

    . Per quanto riguarda gli aspetti fiscali, il Decreto "Cura Italia" non ha previsto la sospensione anche per i versamenti relativi all'imposta di pubblicità.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'Impresa
  • #055 · 28 marzo 2020Lavoro
    Prima di accedere alla cassa integrazione c’è l’obbligo di finire le ferie dei dipendenti?

    No, non occorre chiedere al datore di lavoro i dati sulle ferie ancora da fruire dai lavoratori interessati alla richiesta di integrazione salariale.
    Infatti nel messaggio INPS n. 3777 del 18 ottobre 2019 al punto 2 si chiarisce che "in caso di lavoratori in CIGO, sia ad orario ridotto che a zero ore, l'eventuale presenza di ferie pregresse non è ostativa all'eventuale accoglimento dell'istanza."
    Come chiarito anche dal Ministero del lavoro con Interpello 19/2011 "la disciplina contrattuale delle ferie è regolata da norme privatistiche attinenti i rapporti tra datori di lavoro e lavoratori, che quindi esulano dalle valutazioni di competenza dell'INPS volte esclusivamente alla verifica della sussistenza della causale per la quale è stata chiesta la CIGO".

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #054 · 28 marzo 2020Lavoro
    Ho un’impresa con sedi in 7 regioni. Come posso fare per accedere alla cassa integrazione in deroga con la procedura semplificata?

    Il decreto interministeriale del Ministero del Lavoro e MEF ha previsto all’articolo 2 la possibilità di accedere ad una procedura semplificata alla imprese che hanno unità produttive in almeno 5 o più regioni (e province autonome).
    Ti consigliamo di rivolgerti alle Confcommercio della tua provincia o alla tua Federazione che hanno tutta la modulistica e ti possono indirizzare sulle procedure da seguire.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #053 · 28 marzo 2020Lavoro
    Quali ammortizzatori sociali posso utilizzare come impresa?

    Ti consigliamo di rivolgerti alle Confcommercio della tua provincia o alla tua Federazione che hanno tutta la modulistica e ti possono indirizzare sulle procedure da seguire.
    Le nostre associazioni sono anche di supporto per studi legali e consulenti del lavoro che assistono i nostri soci.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #052 · 27 marzo 2020Fisco
    La moratoria riguarda prestiti o linee di credito da banche o da altri intermediari finanziari, o comprende anche i leasing, come locazioni operative?

    No. La moratoria prevista del Cura Italia si riferisce solamente alle "esposizioni debitorie nei confronti di banche, di intermediari finanziari previsti dall’art. 106 del d.lgs. n. 385 del 1° settembre 1993 (Testo unico bancario) e degli altri soggetti abilitati alla concessione di credito in Italia".
    Essa si fonda sul fatto che questi soggetti possono accedere alla garanzia dello Stato attraverso il Fondo di garanzia per le PMI.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #051 · 26 marzo 2020Fisco
    La richiesta di moratoria tramite accordo ABI pone le aziende in condizione di essere segnalate negativamente come merito creditizio?

    Tra le FAQ pubblicate dal Ministero dell'economia lo scorso 22 marzo si legge: "Dato che l’epidemia da COVID-19 è formalmente riconosciuta come evento eccezionale e di grave turbamento dell'economia, anche le misure previste nel Decreto legge Cura Italia non vengono considerate come misure di forbearance (tolleranza) nell’accezione utilizzata della Autorità di vigilanza europee."
    Pur non essendo previsto esplicitamente nel testo dell'art. 56 del decreto 18/2020, nella relazione illustrativa a corredo del decreto si afferma "la moratoria [...] è neutrale rispetto alle qualificazioni degli intermediari sulla qualità del credito, nel senso che non determina un automatico cambiamento della classificazione per qualità creditizia delle esposizioni oggetto delle operazioni di moratoria, salvo che non sussistano elementi oggettivi nuovi che inducono gli intermediari a rivedere il giudizio sulla qualità creditizia del debitore durante il periodo di moratoria."

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #050 · 26 marzo 2020Welfare
    Per usufruire dell’indennità di 600 euro prevista per il mese di marzo in favore dei commercianti, è necessario essere in regola con i versamenti contributivi?

    Nel decreto Cura Italia non vi è alcun richiamo a riguardo, pertanto al momento la fruizione dell’indennità non è subordinata alla regolarità contributiva.
    Si segnala, comunque, che le circolari applicative risultano ancora in discussione.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #050 · 26 marzo 2020Fisco
    Ci sono novità circa la sospensione dei versamenti, oltre che dei termini di accertamento, di Agenzia delle Entrate?

    Il Decreto legge Cura italia attualmente non prevede la sospensione dei termini degli avvisi bonari e degli accertamenti con adesione emanati dall'Agenzia delle Entrate.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #049 · 26 marzo 2020Welfare
    Gli agenti e i rappresentanti di commercio iscritti alla gestione commercianti e ad Enasarco possono richiedere per marzo l’indennità di 600 euro?

    , se non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.
    Rassicurazioni in tal senso sono state fornite, in una dichiarazione video, anche dal sottosegretario al MEF, Cecilia Guerra, che ha confermato la possibilità per gli agenti e i rappresentanti di commercio tenuti al versamento dei contributi previdenziali sia presso l’Inps (gestione commercianti) sia presso la Fondazione Enasarco di accedere all’indennità introdotta all’art. 28 del D.L. 18/2020.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #048 · 26 marzo 2020Fisco
    Ci sono novità circa la sospensione dei versamenti, oltre che dei termini di accertamento, di Agenzia delle Entrate?

    Il Decreto legge Cura italia attualmente non prevede la sospensione dei termini degli avvisi bonari e degli accertamenti con adesione emanati dall'Agenzia delle Entrate.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #047 · 25 marzo 2020Lavoro
    Sono dipendente di un ristorante. Il mio datore di lavoro può mettere questo periodo come ferie? Quindi consumerò tutte le ferie... possiamo avere una cassa integrazione?

    Il datore di lavoro è legittimato dalla legge e dal codice civile a disporre periodi di ferie quando ritiene, salvo dei limiti sulla quantità (almeno due settimane devono essere continuative su richiesta del lavoratore).
    In merito agli ammortizzatori sociali previsti, fino a 5 dipendenti, si può accedere alla cassa in deroga.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #046 · 25 marzo 2020Welfare
    Le aziende commerciali con più di 50 dipendenti che strumento possono usare per le sospensioni a seguito dell'emergenza Coronavirus (dal momento che versano solo il contributo CIGS)?

    Possono attivare la CIGS per crisi aziendale, le cui specifiche si rinvengono nel d.lgs. n. 148/2015, e per questa emergenza si può tenere conto di quanto disposto dal DM n. 94033/2016 che ricollega la crisi ad un evento improvviso ed imprevisto, esterno alla gestione aziendale.
    In merito alla procedura, l'accordo deve essere stipulato in sede ministeriale ed il Decreto Legge Cura Italia ha previsto una deroga sui termini della procedura sindacale, quindi più snelli e rapidi.
    In merito all'alternativa è stato chiarito anche dall'Inps che accedono alla CIGD, poiché escluse da CIGO ed Assegno Ordinario, le cui modalità di attivazione saranno contenute nell'emanando DM di riparto delle risorse alle Regioni.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #045 · 25 marzo 2020Welfare
    Nel presentare l’informativa sindacale abbiamo una data certa di sospensione lavoro, ma non abbiamo una data certa di ripresa attività (forse il 03/04/2020). Come va fatta la domanda? Chiedo direttamente le 9 settimane e se poi se si riparte prima, non vengono fruite interamente?

    Esatto. Sull'argomento l'Inps ha precisato che si applica il conteggio a giorni (non ore). La domanda deve essere fatta per massimo 9 settimane poi alla fine se non sono state utilizzate tutte si verifica l’effettivamente fruito.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #044 · 24 marzo 2020Welfare
    L'indennizzo spetta anche a chi durante questo periodo lavora? Anche a coloro la cui attività non rientra tra quelle sospese?

    L'indennizzo non è in alcun modo legato alle chiusure. Spetta a tutti i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali AGO.
    La norma non pone altre limitazioni se non quella di non essere percettori di pensione e di non essere iscritti ad altre gestioni se non a quella separata.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #043 · 24 marzo 2020Welfare
    Oltre che per le snc, l’indennità di 600 euro è prevista per soci di sas e srl? Spetta pure a titolare di ditta individuale, anch’esso iscritto alla gestione separata inps, ma con uno o più dipendenti?

    L'art.28 del DL 18 ha previsto un indennizzo di 600 euro per il mese di marzo a tutti gli iscritti alla Gestione Esercenti Attività Commerciali INPS, a prescindere dal fatto che siano titolari di ditta individuale, familiare, collaboratori o soci di società.
    Le uniche condizioni sono: non essere pensionati e non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, ad eccezione della Gestione Separata INPS.
    I soci ovviamente devono lavorare nell'azienda con carattere di abitualità e prevalenza e non limitarsi al solo apporto di capitali.
    Il socio di società per i compensi in qualità di amministratore o di sindaco di società è soggetto obbligatoriamente ad una doppia iscrizione alla Gestione commercianti e alla Gestione Separata INPS per questi ultimi redditi.
    Il fatto di avere dipendenti o meno è irrilevante ai fini dell'indennizzo.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #042 · 24 marzo 2020Lavoro
    Per i lavoratori dipendenti la procedura è la solita del congedo parentale disponibile sul sito INPS? La domanda va presentata, quindi, dai patronati?

    L’INPS sta completando le attività necessarie per mettere a disposizione le procedure telematiche per inviare le domande di accesso ai congedi parentali, permessi legge 104 e bonus baby-sitting per emergenza COVID-19. Con messaggio n. 1281/2020 l’Istituto precisa che:
    · i genitori lavoratori dipendenti che intendono usufruire del nuovo Congedo COVID-19 e che hanno i requisiti di accesso ai congedi parentali “ordinari” possono già presentare domanda al proprio datore di lavoro ed all’INPS, utilizzando la procedura di domanda di congedo parentale già in uso;
    · i genitori lavoratori iscritti alla Gestione separata con figli minori di 3 anni possono fare domanda all’INPS utilizzando la procedura di domanda di congedo parentale già in uso. I genitori con figli di età tra i 3 anni e fino ai 12 anni potranno presentare domanda all’INPS, anche con effetto retroattivo, se l’inizio della fruizione è precedente la domanda medesima, decorrente al massimo dal 5 marzo, utilizzando le procedure telematiche per la richiesta di congedo parentale, che sarà disponibile entro la fine del corrente mese di marzo.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #041 · 24 marzo 2020Lavoro
    Come funziona il congedo parentale per i lavoratori autonomi e gestione separata?

    L’INPS sta completando le attività necessarie per mettere a disposizione le procedure telematiche per inviare le domande di accesso ai congedi parentali, permessi legge 104 e bonus baby-sitting per emergenza COVID-19.
    Con messaggio n. 1281/2020 l’Istituto precisa che “i genitori lavoratori autonomi iscritti alle gestioni dell’INPS con figli minori di 3 anni possono fare domanda all’INPS utilizzando la procedura di domanda di congedo parentale già in uso. I genitori con figli di età tra i 3 anni e fino ai 12 anni potranno presentare domanda all’INPS, anche con effetto retroattivo, se l’inizio della fruizione è precedente la domanda medesima, decorrente al massimo dal 5 marzo, utilizzando le procedure telematiche per la richiesta di congedo parentale, che sarà disponibile entro la fine del corrente mese di marzo.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #040 · 23 marzo 2020Credito
    Cosa significa secondo Confcommercio in merito art. 56 che, a seguito sospensione rate sino al 30 settembre 2020, "il piano di rimborso è dilazionato in modo da non comportare nuovi o maggiori oneri". Verranno addebitati gli interessi per il prolungato rimborso?

    Relativamente a quanto disposto dall’articolo 56, nel caso di sospensione della sola quota capitale, viene traslato il piano di ammortamento per un periodo analogo al periodo di sospensione e gli interessi sul capitale sospeso sono corrisposti alle scadenze originarie (ossia durante il periodo di sospensione). Di conseguenza, il capitale residuo alla fine del periodo di sospensione è pari al capitale residuo all'inizio del periodo di sospensione.
    Nel caso, invece, di sospensione dell’ammontare dell’intera rata (capitale + interessi), il capitale residuo alla fine del periodo di sospensione sarà maggiorato degli interessi non pagati durante il periodo di sospensione.
    Di conseguenza, se sussistono le condizioni per poterlo fare, è meno onerosa la sospensione della sola quota capitale.
    Per quanto concerne la non applicazione di maggiori spese o oneri, la norma non chiarisce il perimetro di riferimento. In ogni caso, si ritiene che sia comunque da escludere l’imputazione di costi per la pratica.

    — Fonte Confcommercio, Settore Credito e Incentivi
  • #039 · 23 marzo 2020Welfare
    Dobbiamo versare le ritenute INPS carico dipendente trattenute in busta paga?

    No. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha riconsiderato sul punto il parere precedentemente espresso rispetto alla Circolare Inps n. 37/2020 nella parte relativa alla sospensione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore. In quella occasione l’Istituto, in conformità appunto ad un parere ministeriale, aveva precisato che, detta quota, non fosse soggetta a sospensione laddove fosse già stata operata la trattenuta in busta paga dai datori di lavoro.
    In seguito all’emanazione del Decreto Cura Italia, e all’aggravarsi della situazione emergenziale, l'INPS ha chiarito, con un comunicato stampa, che la sospensione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali deve ricomprendere anche quelli relativi alla quota a carico dei lavoratori dipendenti.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #038 · 21 marzo 2020Welfare
    Uno studio professionale può accedere agli ammortizzatori sociali? Se sì, quali?

    Sì. Uno studio professionale può accedere, per i propri dipendenti, agli ammortizzatori sociali del DL 18. In particolare:
    · se ha da 1 a 5 dipendenti, Cassa Integrazione in Deroga (art. 22);
    · se ha più di 5 dipendenti, assegno ordinario erogato dal Fondo di Integrazione Salariale (art. 19).

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #037 · 21 marzo 2020Welfare
    Per marzo il bonus di 600 euro spetta ai soci di snc sia iscritti alla gestione esercenti attività commerciali INPS sia iscritti alla Gestione Artigiani INPS e non pensionati. Per i collaboratori in impresa familiare o non in impresa familiare vale lo stesso principio?

    Sì, purchè siano appunto iscritti alla Gestione Esercenti attività commerciale partecipando al lavoro d'impresa con carattere di abitualità e prevalenza.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #036 · 21 marzo 2020Welfare
    Un’impresa in forma di snc (società in nome collettivo), con 2 soci, ha diritto al bonus dei 600 euro?

    Sì, in base all'art.28 del DL 18/2020 l'indennizzo, per il mese di marzo, di 600 euro spetta anche ai soci di snc sia iscritti alla gestione esercenti attività commerciali INPS sia iscritti alla Gestione Artigiani INPS e non pensionati.
    L'INPS dovrà individuare le modalità operative per la richiesta dell'indennizzo.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #035 · 21 marzo 2020Lavoro
    Alla luce dell’art. 46, che vieta a tutti i datori di lavoro, a prescindere dal numero dei dipendenti, di licenziamento per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’art. 3 della L. 604/1966, si chiede se nei 60 giorni successivi al 17/3/2020 possa essere legittimamente comminato un licenziamento per superamento del periodo di comporto.

    Confermiamo che il licenziamento per superamento del periodo di comporto non rientra nel divieto di cui all'art. 46.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #034 · 21 marzo 2020Welfare
    La disposizione sul congedo parentale si applica tout court anche alle aziende di distribuzione primaria di beni di prima necessità?

    L’art. 23 del D.L. n. 18/2020 stabilisce che genitori lavoratori dipendenti del settore privato, i genitori lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata e i lavoratori autonomi iscritti all’INPS, hanno diritto di fruire di uno specifico congedo, per un periodo continuativo o frazionato comunque non superiore a 15 giorni, per i figli di età non superiore ai 12 anni, in conseguenza dei provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado.
    In alternativa alla fruizione del congedo, per i medesimi lavoratori beneficiari, è prevista la possibilità di scegliere la corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 600 euro, erogato mediante il libretto famiglia.
    Per quanto concerne i lavoratori dipendenti del settore privato, la disposizione normativa non prevede particolari esclusioni dal proprio ambito di applicazione di specifiche categorie di lavoratori. Inoltre, alcuna esclusione è rinvenibile nei chiarimenti forniti dall’INPS con messaggio n. 1281 di oggi, 20 marzo 2020 (che per facile consultazione si allega alla presente).
    Pertanto, si ritiene che la disciplina sui congedi dettata dall’art. 23 riguardi anche ai lavoratori delle aziende operanti nella distribuzione primaria di beni di prima necessità.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #002 · 20 marzo 2020Fisco
    Il Decreto legge Cura Italia sospende il pagamento delle bollette per tutti i nostri negozi (acqua, elettricità, gas e rifiuti)?

    No. La sospensione dei pagamenti di fatture di energia elettrica, gas, acqua e rifiuti, vale solamente per i comuni della ex zona rossa (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova Dei Passerini, Vo’ Euganeo) e fino al 30 aprile 2020.

    — Fonte Confcommercio, Settore Ambiente e Utilities
  • #001 · 19 marzo 2020Commercio
    Non riesco a pagare l’affitto dei locali commerciali. Che strumenti legali ho a disposizione per non andare incontro alle conseguenze di un possibile inadempimento?

    Il Decreto legge Cura Italia riconosce espressamente l’emergenza epidemiologica attuale come possibile causa di inadempimenti contrattuali (anche solo temporanei), escludendo al contempo il diritto al risarcimento del danno del creditore.
    Tale previsione non determina automaticamente la totale liberazione del debitore dai propri obblighi contrattuali ma dovrà essere interpretata di volta in volta, in ogni eventuale singola controversia giudiziaria, per verificare se l’impossibilità della prestazione sia effettivamente imputabile all’emergenza in corso e non al debitore e se questa sia assoluta o solo temporanea, causando un ritardo (superabile, ad es. posticipando il pagamento di una somma dovuta).
    Si potrebbe, quindi, avviare il contatto con la proprietà per tentare, anche sulla base di questa disposizione, di rivedere bonariamente la disciplina contrattuale nell’interesse di entrambe le parti (es. dilazione dei pagamenti oppure, ove possibile, riduzione del canone).

    — Fonte Confcommercio, Settore Commercio e legislazione d’impresa
  • #033 · 19 marzo 2020Welfare
    In favore di quali categorie di professionisti è riconosciuta per il mese di marzo l’indennità di 600 euro?

    L’indennità viene erogata in favore di tutti i liberi professionisti che hanno una partita iva attiva alla data del 23 febbraio 2020. Possono accedervi anche i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi sempre al 23 febbraio. Questi soggetti devono però essere iscritti alla Gestione separata, non essere titolari di pensione o iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #032 · 19 marzo 2020Welfare
    Quali sono le misure previste invece a sostegno del reddito dei lavoratori autonomi?

    È prevista un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro a beneficio dei lavoratori autonomi (esercenti attività commerciali, artigiani e coltivatori diretti) iscritti alle rispettive gestioni INPS, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #031 · 19 marzo 2020Welfare
    Quali sono le modalità per accedere alle indennità?

    Per l’accesso a queste indennità i soggetti interessati dovranno presentare domanda all’Inps.
    Lo stesso istituto provvederà poi all’erogazione, nel limite di spesa complessivo stabilito per ciascuna categoria di beneficiari.
    Operativamente le modalità di presentazione della domanda sono ancora allo studio e verranno chiarite nei prossimi giorni.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #030 · 19 marzo 2020Welfare
    È possibile usufruire contemporaneamente di più indennità?

    No. Le varie indennità non sono cumulabili, e vi è anche l’incompatibilità con chi percepisce il reddito di cittadinanza.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #029 · 19 marzo 2020Welfare
    A chi si applica la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi Inail e quali sono le modalità di ripresa dei versamenti?

    Innanzitutto c’è una sospensione prevista per le categorie più colpite dai provvedimenti emergenziali come Turismo, Pubblici esercizi ed altri.
    Per queste categorie che sono elencate nell’articolo 61 del decreto la sospensione riguarda sia marzo che aprile. La ripresa dei pagamenti andrà, quindi, fatta al 31 maggio o in un’unica soluzione o in un massimo di 5 rate mensili, ovviamente senza sanzioni e interessi.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #028 · 19 marzo 2020Welfare
    E per chi non rientra nell’elenco di queste categorie?

    Per tutti gli altri esercenti attività d’impresa, arte o professione è comunque prevista una sospensione dei versamenti contributivi e assicurativi che vale però, al momento, per il solo mese di marzo e a condizione che tali soggetti abbiano ricavi o compensi non superiori a 2 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto-legge ed abbiano il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato.
    Anche qui la ripresa dei pagamenti sarà da effettuare - senza applicazione di interessi - in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o sempre mediante rateizzazione fino ad un massimo di 5 rate mensili.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #027 · 19 marzo 2020Welfare
    • Sono stabilite sospensioni di versamenti per soggetti non rientranti nelle categorie di cui ai due punti precedenti, ossia quelle più colpite dai provvedimenti restrittivi e quelle con ricavi sotto i 2 milioni?

    Sì, tuttavia in favore di tali soggetti è garantita solo la proroga al 20 marzo 2020 dei versamenti in scadenza il 16 marzo 2020 per le pubbliche amministrazioni, inclusi quelli inerenti ai contributi previdenziali e assistenziali, e ai premi per l’assicurazione obbligatoria.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #026 · 19 marzo 2020Welfare
    L’assicurazione obbligatoria opera nei casi accertati di infezione da coronavirus in occasione di lavoro? Se sì, si registrerebbero impatti sul tasso medio per andamento infortunistico?

    Sì, la tutela assicurativa Inail è garantita anche in tali casi, previa trasmissione telematica all’Istituto, da parte del medico, di apposito certificato. L’Inail assicura le prestazioni anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dell’infortunato con la conseguente astensione dal lavoro.
    Gli eventi in questione, però, non sono computati ai fini della determinazione del tasso medio e, dunque, non incidono in termini di oscillazione del tasso applicato all’azienda. In questo modo è scongiurato il rischio di un aumento del tasso per le aziende i cui lavoratori siano stati colpiti dal Coronavirus.

    — Fonte Confcommercio, Settore Welfare
  • #025 · 19 marzo 2020Welfare
    La tassa di vidimazione, ovvero il versamento annuale della tassa di vidimazione dei libri sociali per le società capitali, è stata sospesa?

    La vidimazione dei registri societari non rientra nella sospensione e, quindi, va effettuata nei termini. Se non si ottempera, di conseguenza, si va incontro a sanzioni.

    — Fonte Confcommercio, Settore Fiscalità d'impresa
  • #024 · 19 marzo 2020Credito
    La mia impresa ha un mutuo già in corso. È possibile ridurre l’importo delle rate e ottenere nuova liquidità dalla mia banca?

    . Il decreto "Cura Italia" contiene una misura che, attraverso l’intervento dello Stato in qualità di garante tramite il Fondo di garanzia PMI, rende più semplice – per le imprese che fino alla crisi avevano i requisiti per accesso al credito - la rinegoziazione di un mutuo già in essere con la stessa banca finanziatrice. Questo consente di ridurre l’importo dell’attuale rata e allungare i tempi di rimborso. Un aspetto interessante è che viene anche prevista, contestualmente alla rinegoziazione, la concessione di nuova liquidità all’impresa richiedente, per almeno il 10% del debito residuo del mutuo rinegoziato.

    — Fonte Confcommercio, Settore Credito e Incentivi
  • #023 · 19 marzo 2020Credito
    Sono un professionista e ho necessità di disporre di liquidità per alcune spese contingenti. È prevista qualche agevolazione per me?

    Il decreto "Cura Italia" prevede la possibilità per lo Stato di garantire, tramite il Fondo di garanzia PMI, anche i professionisti e le partite IVA per nuovi finanziamenti fino a 18 mesi e di importo fino a 3 mila euro. L’intervento del Fondo di garanzia, rendendo meno oneroso per la banca il finanziamento, vuole facilitarne la concessione.

    — Fonte Confcommercio, Settore Credito e Incentivi
  • #022 · 19 marzo 2020Credito
    Ho un finanziamento tramite scoperto di conto corrente, corro il rischio che la mia banca mi revochi l’affidamento?

    No. Il decreto "Cura Italia" prevede una "moratoria straordinaria" volta ad aiutare le imprese a superare la fase più critica della caduta dell’attività connessa con l’epidemia Covid-19.
    La misura prevede che le linee di credito accordate "sino a revoca" e i finanziamenti accordati a fronte di anticipi su crediti - sia per la parte utilizzata che per quella non utilizzata - non possano essere revocati, in tutto o in parte, fino al 30 settembre 2020.
    Possono beneficiare della moratoria, facendone richiesta alla banca o altro intermediario finanziario creditore, le micro, piccole e medie imprese italiane che alla data di entrata in vigore del decreto hanno in essere prestiti o linee di credito da banche o altri intermediari finanziari.

    — Fonte Confcommercio, Settore Credito e Incentivi
  • #021 · 19 marzo 2020Credito
    Sono un’impresa, come posso sospendere il pagamento delle rate del mio mutuo?

    Il decreto legge "Cura Italia" prevede anche una "moratoria straordinaria" per aiutare le imprese che presentano richiesta alla propria banca a superare la fase più critica della caduta dell’attività connessa con l’epidemia Covid-19.
    La misura prevede che per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, il pagamento delle rate o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020 è sospeso sino a tale data. Il piano di rimborso delle rate o dei canoni oggetto di sospensione è dilazionato senza alcuna formalità, assicurando l’assenza di nuovi o maggiori oneri sia per l’impresa, che per la banca. È facoltà delle imprese richiedere di sospendere soltanto i rimborsi della quota capitale dei mutui.

    — Fonte Confcommercio, Settore Credito e Incentivi
  • #020 · 19 marzo 2020Credito
    Che cos’è il Fondo di garanzia per le PMI e quali benefici mi può fornire?

    Il Fondo di garanzia PMI è lo strumento pubblico di garanzia che supporta le imprese e i professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie. La garanzia del Fondo è una agevolazione del Ministero dello sviluppo economico, che può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing e altri intermediari finanziari a favore di micro, piccole e imprese e professionisti. Il Fondo non interviene direttamente nel rapporto tra banca e cliente: tassi di interesse, condizioni di rimborso ecc., sono lasciati alla contrattazione tra le parti. La garanzia del Fondo consente ai soggetti finanziatori di minimizzare il proprio rischio e cercando di favorire, in termini concreti, una maggiore propensione del sistema creditizio ad erogare finanziamenti.
    L’impresa e il professionista devono essere valutati in grado di rimborsare il finanziamento garantito.

    — Fonte Confcommercio, Settore Credito e Incentivi
  • #019 · 19 marzo 2020Lavoro
    Quali sono gli ammortizzatori sociali a cui possono far riferimento le aziende/datori di lavoro che riducono o sospendono l’attività a causa dell’emergenza epidemiologica?

    Le imprese del commercio, turismo, servizi e trasporti possono accedere ai trattamenti di cassa integrazione in deroga prevista dal decreto legge "Cura Italia" e all’assegno ordinario di integrazione salariale (FIS - Fondo d’Integrazione Salariale) riconosciuto ai datori di lavoro con più di 5 dipendenti. Tale facoltà è prevista anche per i datori di lavoro NON imprenditori come le associazioni sindacali e di categoria.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #018 · 19 marzo 2020Lavoro
    Per accedere all’assegno ordinario (FIS - Fondo d’Integrazione Salariale) è necessario espletare l’intera procedura sindacale prevista dal D. Lgs 148/2015?

    Il decreto legge "Cura Italia" tende a semplificare le ordinarie procedure da attuare per il riconoscimento delle forme di sostegno introducendo la possibilità di espletare la procedura sindacale (informazione, consultazione, esame congiunto) anche per via telematica, ma in ogni caso non è necessario un accordo sindacale.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #017 · 19 marzo 2020Lavoro
    Quali sono le aziende che possono richiedere la cassa in deroga?

    Le aziende/datori di lavoro che hanno fino a 5 dipendenti e quelle rientranti nella disciplina della CIGS - Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (per i nostri settori: imprese esercenti attività commerciali, comprese quelle della logistica, che occupino mediamente più di 50 dipendenti inclusi gli apprendisti e i dirigenti; agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turistici, che occupino mediamente più di 50 dipendenti inclusi gli apprendisti e i dirigenti; imprese di vigilanza, che occupino mediamente più di 15 dipendenti inclusi gli apprendisti e i dirigenti).

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #016 · 19 marzo 2020Lavoro
    Quali sono le procedure da seguire per l’accesso alla CIGD - Cassa Integrazione Guadagni in Deroga?

    L’accesso allo strumento è consentito previo accordo con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, che può essere concluso anche per via telematica. Per le imprese con meno di 5 dipendenti non c’è bisogno della stipula dell’accordo.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #015 · 19 marzo 2020Lavoro
    Un’azienda con più di 50 dipendenti a quale ammortizzatore sociale può accedere?

    Deve accedere alla cassa integrazione in deroga o se debbano accedere alla cassa ordinaria con codice Codiv-19. Può accedere alla Cassa Integrazione Guadagni (CIGO) solamente chi rientra nell’ambito di applicazione della CIGO, ai sensi dell’art. 10 del d.lgs. n. 148/2015, fatte salve ovviamente disposizioni ministeriali estensive che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni.
    Per il resto, le imprese commerciali con più di 50 dipendenti rientrano certamente nell’ambito di applicazione della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) fermo restando che con l’emanazione del DL n. 18/2020 è stata prevista una disciplina speciale per le aziende che a fronte dell’emergenza COVID 19 si sono trovate costrette a ridurre o a sospendere l’attività lavorativa.
    A tal proposito la nuova norma ha previsto che l’applicazione della CIGD sia estesa alle imprese alle quali non siano applicabili le tutele previste dalle vigenti disposizioni in materia di sospensione o riduzione di orario, dove si presume che le specifiche tutele siano connesse alla causale COVID 19, e cioè le imprese che non possono attivare la CIGO o l’Assegno Ordinario.
    Pertanto per i nostri settori si ritiene siano destinatarie della CIGD anche le imprese esercenti attività commerciali, che occupino mediamente più di 50 dipendenti, inclusi gli apprendisti e i dirigenti.
    Resta ferma la possibilità, per durate più lunghe ma con la sola deroga dei termini procedurali, di poter applicare la CIGS per crisi aziendale ai sensi anche del DM n. 94033/2016. In tal caso l’accordo stipulabile è per l'intera azienda.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #014 · 19 marzo 2020Lavoro
    Qual è la durata dei trattamenti di integrazione salariale previsti dal decreto "Cura Italia"?

    I trattamenti hanno una durata di 9 settimane e non vengono computati ai fini della durata massima previsti dalla legge in materia di integrazione salariale.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #013 · 19 marzo 2020Lavoro
    In che misura è riconosciuto il trattamento di integrazione salariale?

    Il trattamento di integrazione salariale è pari all’80% della retribuzione globale che sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate.
    L’importo è riconosciuto entro i massimali stabiliti annualmente e per il 2020 indicati nella circolare Inps 20/2020.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #012 · 19 marzo 2020Lavoro
    Da quando parte la decorrenza delle misure previste?

    Dal 23 febbraio 2020.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #011 · 19 marzo 2020Lavoro
    In caso di attivazione dei trattamenti di integrazione salariale deve essere riconosciuto il contributo addizionale?

    In deroga alla normativa vigente in tema di integrazioni salariali il contributo addizionale non deve essere corrisposto.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #010 · 19 marzo 2020Lavoro
    Se un’azienda ha già in corso il trattamento di assegno di solidarietà (FIS - Fondo d’Integrazione Salariale) può procedere con l’applicazione degli strumenti di sostegno previsti per la fase emergenziale?

    Il decreto legge "Cura Italia" ha previsto la possibilità di convertire l’assegno di solidarietà con l’assegno ordinario che sospende e sostituisce il procedimento già in corso in modo da coprire le ore di lavoro residue che non possono essere prestate a causa della sospensione totale dell’attività.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #009 · 19 marzo 2020Lavoro
    Sono previsti dei congedi speciali per i lavoratori che si assentano dal lavoro per assistere i figli a seguito della chiusura delle strutture scolastiche?

    È previsto un periodo di congedo di 15 giorni, indennizzato al 50% della retribuzione o di 1/365° del reddito, per i lavoratori dipendenti, i lavoratori iscritti alla gestione separata e gli autonomi iscritti all’INPS, con figli fino a 12 anni.
    Il limite di età non si applica in presenza di figli con disabilità grave.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #008 · 19 marzo 2020Lavoro
    Entrambi i genitori hanno diritto ad fruire di 15 giorni di congedo?

    La fruizione del congedo è riconosciuta alternativamente ad entrambi i genitori, per un totale complessivo di 15 giorni, ed è subordinata alla condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa, o altro genitore disoccupato o non lavoratore.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #007 · 19 marzo 2020Lavoro
    Oltre ai congedi speciali, sono previsti altri strumenti a favore dei genitori che devono assentarsi dal lavoro a seguito della sospensione dei servizi educativi?

    In alternativa alla fruizione del congedo è prevista la possibilità di scegliere la corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo di 600 euro.
    Inoltre, i genitori lavoratori dipendenti con figli di età compresa tra i 12 e i 16 anni hanno diritto di astenersi dal lavoro senza corresponsione di indennità e con diritto alla conservazione del posto di lavoro.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #006 · 19 marzo 2020Lavoro
    Per l’assistenza di persone con disabilità ai sensi della Legge 104 sono previsti permessi speciali?

    È prevista la possibilità di incrementare di ulteriori complessive 12 giornate, usufruibili per i mesi di marzo e aprile 2020, il numero dei giorni di permesso mensile retribuito ex art. 33, Legge n. 104/1992.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #005 · 19 marzo 2020Lavoro
    Come deve essere considerato il periodo trascorso dai lavoratori in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva ai fini della gestione del rapporto di lavoro?

    Tali misure sanitarie sono equiparate a malattia ai fini del trattamento economico previsto dalla normativa di riferimento e non sono computabili ai fini del periodo di comporto.
    Gli oneri a carico del datore di lavoro e degli Istituti previdenziali connessi alle tutele sanitarie adottate sono posti a carico dello Stato.
    L’assenza deve essere supportata da certificazione medica attestante l’adozione di una delle misure di sorveglianza sanitaria o lo stato di malattia accertata da COVID 19, ed il lavoratore dovrà darne comunicazione al datore di lavoro.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #004 · 19 marzo 2020Lavoro
    È riconosciuto un diritto di precedenza nello svolgimento di lavoro in modalità agile per alcune categorie di lavoratori?

    I lavoratori disabili o che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile.
    Inoltre, ai lavoratori affetti da gravi patologie con ridotta capacità lavorativa, è riconosciuta la priorità nell’accoglimento delle istanze di svolgimento di smart working.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro
  • #003 · 19 marzo 2020Lavoro
    Sono previste misure speciali di sostegno al reddito per i lavoratori danneggiati dal COVID 19?

    Per i lavoratori dipendenti e autonomi, inclusi i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria che, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro, viene istituito il "Fondo per il reddito di ultima istanza" volto a garantire il riconoscimento di una indennità le cui modalità di attribuzione saranno determinate da un decreto del Ministro del Lavoro e Politiche sociali.

    — Fonte Confcommercio, Settore Lavoro

 

· Riferimenti

· Decreto Legge "Cura Italia"
· Fondo di Garanzia PMI"

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