Fondo per l’imprenditoria femminile, incentivi e bonus a fianco delle donne

Fondo per l’imprenditoria femminile, incentivi e bonus a fianco delle donne

Le iniziative e le indagini del sistema Confcommercio per le imprese femminili e una guida sulle agevolazioni del governo. Cresce la presenza delle donne nel terziario di mercato.  

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8 marzo 2025

Negli ultimi anni, Confcommercio è stata notevolmente "rinforzata" dalla presenza sempre più significativa dell'imprenditoria femminile che, anche grazie alle numerose iniziative di Terziario Donna, il Gruppo nazionale di riferimento all'interno del mondo confederale, ha posto l'attenzione sulle tante difficoltà che devono affrontare le donne che fanno impresa.

Confcommercio per l'imprenditoria femminile

Ogni anno, la Federazione delle donne promuove il Forum internazionale Terziario Donna, un appuntamento in cui le imprenditrici di Confcommercio si confrontano su temi cruciali come il gender gap, le politiche attive, l'educazione finanziaria, gli stereotipi, la formazione, la cultura d'impresa e i finanziamenti. Nell'ultima edizione, sono stati presentati i dati sulle imprese femminili, elaborati da Terziario Donna in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne”, insieme a un identikit delle oltre 13mila donne che nel 2022 hanno fatto richiesta dei Fondi per l'imprenditoria femminile (indagine completa in pdf).

Tra le iniziative della Federazione c'è anche il roadshow "Impresa è donna", una serie di incontri dedicati all'imprenditorialità femminile in Italia. Nell'ultima tappa, a Cosenza, è stata presentata un'analisi sulla digitalizzazione delle imprese femminili, realizzata sempre in collaborazione con il Centro Studi “Guglielmo Tagliacarne”.

In occasione del 25 novembre 2024, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, Terziario Donna ha lanciato la campagna social "La vita delle donne è un valore. Difendiamola insieme A VOCE ALTA". All'iniziativa hanno aderito 250 volti tra uomini e donne di Confcommercio, che hanno partecipato come testimonial attraverso mosaici fotografici in bianco e nero, simbolo dell'unità del sistema confederale nella lotta contro la violenza di genere.

Dal 2014, la Federazione organizza anche "Terziario Donna Lab", un evento pensato per approfondire i temi legati all'economia del futuro e alle nuove prospettive imprenditoriali. L'ultimo incontro si è svolto nell'eremo di Camaldoli, ad Arezzo, con la presentazione di un'indagine sulle imprese femminili del Terziario e sulla formazione nelle materie STEM (qui l'indagine).

Fipe, invece, ha sottoscritto un protocollo d'intesa contro la violenza di genere, in collaborazione con il Gruppo Donne Imprenditrici e la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. La campagna #sicurezzavera, avviata nel 2021, ha già raggiunto 20 città capoluogo e, entro la fine dell'anno, arriverà a 36. L'iniziativa prevede attività di formazione e sensibilizzazione sul territorio, coinvolgendo anche le scuole professionali, che hanno organizzato lezioni dedicate alla cultura di genere.

Analisi e indagini

Il 5 dicembre 2024, la sede nazionale di Confcommercio a Roma ha ospitato il Forum Annuale del Gruppo Nazionale Terziario Donna Confcommercio "Donne, Imprese, Futuro" dedicato  al tema del "lavoro che cambia". Nel corso del convegno è stata presentata un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio (qui la ricerca in pdf) sulle dinamiche dell’occupazione femminile, dipendente e autonoma, e l’impatto sulla crescita economica.

In Italia, il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro tra i 15 e i 74 anni si attesta al 48,2%, contro una media UE del 59,6%. Questo divario di oltre 11 punti percentuali è decisamente più ampio rispetto a quello maschile (65,5% in Italia contro il 70,2% nell’UE). Se il tasso femminile italiano fosse allineato a quello europeo, si conterebbero 2,3 milioni di occupate in più. Nel Sud Italia, il gap è ancora più evidente: il tasso di partecipazione femminile è del 35,5%, oltre 24 punti sotto la media UE, mentre al Nord raggiunge il 55,4%. Dal 1995 al 2023, il terziario di mercato ha generato 3,4 milioni di nuovi posti di lavoro, con una crescita del 30,8%, mentre gli altri settori hanno registrato una perdita di occupati. Nel terziario, l’occupazione femminile rappresenta il 47,5%, un valore superiore rispetto alla media generale delle attività economiche (39,6%). Tra i lavoratori autonomi, la presenza femminile è particolarmente rilevante nella grande distribuzione (44,6%), nel piccolo commercio (37,6%), nel turismo (42,3%), nelle professioni (37,2%) e nei servizi alle persone (53,9%).

Analizzando l’intero mercato del lavoro, la componente femminile, sia dipendente che autonoma, è cresciuta del 13,3% nel periodo 2019-2023, superando l’incremento complessivo del 10,2% (uomini e donne). Nel terziario di mercato, la crescita femminile è stata ancora più marcata (+15,8%). Dei 1,85 milioni di nuovi posti di lavoro creati negli ultimi quattro anni, oltre la metà sono stati occupati da donne, con il terziario che ha assorbito oltre il 60% di queste nuove occupazioni. Tuttavia, nello stesso periodo, quasi un quarto dei 200mila imprenditori persi nell’economia complessiva sono donne.

In occasione dell'8 marzo 2025 Fipe-Confcommercio ha celebrato il ruolo fondamentale delle donne nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi. Attualmente, oltre 600.000 donne sono attivamente impiegate in questo settore, con più di 96.000 imprese gestite da imprenditrici, un dato che sottolinea l'importanza delle donne nel panorama imprenditoriale italiano. 

Lo scorso anno, sempre in occasione della festa delle donne, l'Ufficio Studi Confcommercio, ha inoltre realizzato un'analisi sull'andamento dell'occupazione femminile, sia dipendente che indipendente e sul loro impatto sia a livello economico che sociale. In Italia il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro è pari al 48,2% contro il 59,6% della media dell'Unione europea. Se raggiungessimo i livelli dell'Ue avremmo circa 2,3 milioni di occupate in più, quindi un aumento del PIL, ma anche demografico. Paesi come Danimarca, Svezia e Islanda hanno un indice di fertilità medio dell’1,7% rispetto all’1,2 dell’Italia e hanno un tasso di partecipazione femminile al lavoro compreso fra il 70 e il 77%.

Nel complesso, la componente femminile dipendente ed indipendente del mercato del lavoro nel quadriennio 2019-2023 è cresciuta del 13,3% contro il 10,2% del totale (uomini + donne). Nel terziario di mercato la crescita è stata più accentuata (+15,8%); di 1,85 milioni di posti di lavoro creati negli ultimi quattro anni, poco più della metà sono lavoratrici e nel terziario di mercato oltre il 60% dei nuovi occupati sono donne. Si tratta infatti di un settore di elezione delle imprese femminili, in particolare per quelle che si affacciano sul mercato, che rispetto alle imprese gestite da uomini presentano una maggiore concentrazione nel settore dei servizi, il 66,9% contro il 55,7%. In Italia le imprese guidate da donne costituiscono il 22,21% del totale. Nel solo commercio le imprese guidate da donne incidono per il 24% sul totale del settore.

slogan terziario donna 8 marzo

Commentando i risultati dell'indagine, la presidente di terziario Donna, Anna Lapini, ha sottolineato che "la parità di genere è un obiettivo che deve essere raggiunto nell’interesse di tutti e da tutti insieme è giusto perseguirlo. Il ruolo delle imprese femminili e delle imprese del terziario è quello di contribuire alla crescita dell’occupazione femminile, e quindi allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese, ma anche di incentivare l’autonomia economica delle donne – che non mi stancherò mai di ripeterlo è il primo argine contro la violenza di genere. Per questo celebriamo il #ilnostro8marzo con lo slogan: Ogni impresa femminile è un passo avanti verso l'uguaglianza".

Incentivi statali

Quali sono le agevolazioni e i bonus che aiutano e sostengono le imprese femminili in Italia? Di seguito una guida aggiornata con le principali misure messe in campo dal governo per sostenere l’occupazione e l’imprenditorialità femminile.

Leggi anche la pagina dedicata alle agevolazioni fiscali per le Pmi

ON - Nuove imprese a tasso zero

La misura "On-Nuove imprese a tasso zero" è un incentivo che sostiene le medie e piccole imprese composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di tutte le età. Fa parte delle misure per l'autoimprenditorialità promosse dal Mise.

Le agevolazioni sono valide in tutto il territorio nazionale e prevedono un mix di finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto per progetti d'impresa con spese fino a 3 milioni di euro. Gli incentivi saranno valutati con procedimento a sportello, sul sito di Invitalia, a partire dalle ore 12 del 24 marzo 2022.

Ad oggi sono stati finanziati ben 982 progetti con 232 milioni di euro di agevolazioni concesse e 395 milioni di investimenti attivati.

Smart&Start

Per sostenere le startup innovative ad alto contenuto tecnologico, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha introdotto l'incentivo a sportello Smart&Start, per finanziare progetti tra i 100mila e 1,5 milioni di euro. Per le startup femminili sono stati stanziati 100 milioni di risorse del Pnrr. Per le imprese costituite interamente da donne, la misura prevede un finanziamento a tasso zero del 90% delle spese ammesse, senza alcuna garanzia (per quello ordinario è pari all'80%).

Anche le persone fisiche che intendano formare una società con i requisiti di impresa femminile possono fare domanda. Il finanziamento andrà poi restituito in dieci anni a partire dal dodicesimo mese successivo all'ultima quota ricevuta.

Fondo impresa femminile

Si tratta di un incentivo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Il Fondo impresa è riservato alle imprese femminili di qualsiasi dimensione, già costituite o di nuova costituzione, con sede in Italia. Anche le persone fisiche possono presentare domanda per chiedere un finanziamento.

L'incentivo è rivolto a quattro tipologie di imprese femminili:

  • cooperative o società di persone (almeno il 60% di donne socie);
  • società di capitali (almeno due terzi di donne nelle quote e nei componenti degli organi di amministrazione);
  • imprese individuali;
  • lavoratrici autonome con partite IVA.

La misura aveva a disposizione circa 200 milioni di euro, di cui 160 sono risorse del Pnrr e gli altri 40 milioni sono stati stanziati dalla Legge di bilancio 2021. Al momento a seguito dell'esaurimento dei fondi dedicati, è stata disposta la chiusura dello sportello il 7 giugno 2022.

Bonus e agevolazioni per le famiglie

La nuova Legge di Bilancio 2025 ha previsto un sostanzioso "pacchetto famiglia" con una serie di agevolazioni per le famiglie e la natalità: il bonus asilo, la carta per i nuovi nati e il contributo per le mamme lavoratrici.

Carta per i nuovi nati

Per i nati nel 2025 è in arrivo un contributo una tantum del valore di 1.000 euro. Un boost importante dedicato alle famiglie con indicatore ISEE fino a 40mila euro. Si chiamerà Carta per i nuovi nati o bonus nascite, da non confondere con il buono bebè, assorbito nel 2022 dall'Assegno unico.

Assegno unico universale per i figli a carico

L'Assegno unico e universale è un sostegno economico erogato alle famiglie dall'Inps per ogni figlio a carico fino ai 21 anni di età e senza limiti di età per i figli disabili. L'importo varia a seconda dell'Isee e della condizione economica del nucleo familiare. L’Assegno può essere richiesto da tutte le categorie di lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati, inoccupati. 

Bonus asilo nido

Tra gli interventi a sostegno del reddito delle famiglie troviamo anche il sostegno per pagare le rette scolastiche sia pubbliche che private: parliamo del Bonus asilo nido e dal 2025 l'importo massimo, prima vincolato alla presenza di un altro bambino sotto i 10 anni, sarà accessibile senza restrizioni legate al numero o all'età dei figli. Inoltre, le somme ricevute con l'Assegno Unico non verranno più considerate nel calcolo dell’ISEE.

Bonus Mamma

È in arrivo anche una decontribuzione per le mamme lavoratrici. Introdotto con la Legge di Bilancio del 2024, il Bonus mamma torna anche quest'anno con una novità: se prima l'incentivo era riservato alle sole lavoratrici dipendenti, dal 2025 sarà esteso anche alle professioniste autonome con almeno due figli e un reddito fino a 40mila euro. Rimane ancora escluso per chi opera in regime forfettario.

Assegno di Inclusione

Un aiuto in più per sostenere le fasce deboli, l'Assegno di Inclusione è una misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale. Nel 2025 la finanziaria ha introdotto alcune novità che riguardano soprattutto l'allargamento della platea di beneficiari, l'incremento del reddito familiare massimo e l'introduzione di una specifica soglia di reddito per le famiglie che vivono in affitto.

Carta "Dedicata a te"

Introdotta nell'ultima manovra finanziaria, la social card "Dedicata a te" è una tessera elettronica da utilizzare per l'acquisto di generi alimentari di prima necessità, rifornimenti di carburanti e abbonamenti ai mezzi pubblici. Possono richiederla le persone con Isee fino a 15mila euro.

Prima casa under 36

Il decreto "Sostegni bis" ha introdotto alcune agevolazioni fiscali in materia di imposte indirette per i giovani di età inferiore a 36 anni per l'acquisto della "prima casa". La Legge di bilancio del 2023 ha anche prorogato il termine ultimo per usufruire della misura. Ad oggi, infatti, gli incentivi si applicano per gli atti stipulati tra il 26 maggio 2021 e il 31 dicembre 2023.

Bonus sociale luce e gas

Per alleggerire le spese delle famiglie, il governo ha stanziato dal 2022 il cosiddetto Bonus sociale luce e gas, che consiste in una riduzione delle spese sulle bollette elettriche e del gas. La misura è stata riconfermata anche dal governo Meloni anche per il 2025. L'asticella ISEE rimane la stessa: 9.530 euro, che sale a 20mila euro per le famiglie numerose (con oltre 3 figli). Confermato anche il contributo straordinario che cresce a seconda del numero dei componenti familiari, applicato in automatico a chi già riceveva il bonus elettrico.

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