Rigenerazione Urbana | Formazione › Corso di Formazione 2020

Il 23 ottobre si è svolto online il secondo Corso di Formazione su "Strumenti e politiche per città e commercio", organizzato dal Settore Urbanistica e Rigenerazione Urbana, in collaborazione con la Scuola di Sistema. La giornata di lavoro ha consentito, quest’anno, di approfondire il tema delle politiche attive dei servizi commerciali e delle strategie distrettuali che concorrono a sostenere le attività economiche urbane, prevedendo l’approfondimento e la condivisione di elementi di carattere generale che possano essere diffusamente applicati ai diversi territori. La finalità del corso è stata, quindi, quella di far acquisire ai partecipanti una pluralità di metodi e strumenti per migliorare la competitività e l'attrattività complessiva dei sistemi economici urbani, sia nei contesti in cui la riflessione pubblica su tali temi ha già raggiunto maggiori livelli di maturazione e sia in quelli in cui la cornice formale di riferimento deve ancora essere creata.

> Programma del 23 ottobre 2020

Il corso, tenuto da Luca Tamini, Professore di urbanistica del Politecnico di Milano, è stato articolato in una prima sessione nel corso della quale sono stati introdotti alcuni temi emergenti relativi alle politiche attive del commercio, anche con una panoramica delle diverse esperienze in atto, e una seconda sessione di scambio tra territori, a partire dall'esperienza dei Distretti del commercio pugliesi e dall'approfondimento del Distretto urbano del commercio (DUC) di Martina Franca (TA).

Di seguito, si riporta una sintesi delle principali tematiche individuate dal prof. Tamini, per maggiori dettagli si rimanda alle slide e alla registrazione video del corso:

Attori, ruoli, strategie e strumenti

Nell'introdurre il tema, viene evidenziato come non serva obbligatoriamente un quadro normativo regionale di riferimento o un bando dedicato per poter attivare i Distretti del commercio nei territori. Il riferimento normativo da tenere in considerazione è infatti una legge nazionale - lo Statuto delle imprese - che introduce e definisce, sull'intero territorio italiano, i Distretti del commercio, intesi come “le aree produttive e le iniziative nelle quali i cittadini, le imprese e le formazioni sociali, liberamente aggregati, esercitano il commercio come fattore di valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio” (L. 180/2011, art. 5, comma 1, lett. e).

Attualizzando lo scenario operativo del terziario urbano di mercato alla crisi sanitaria in corso, si è dato conto di come la pandemia abbia radicalmente cambiato alcuni comportamenti di acquisto, avvicinando il consumatore alle attività di prossimità. Tuttavia, si è illustrato come sia in atto anche un riassetto delle infrastrutture retail, con importanti marchi distributivi che stanno riducendo il numero di punti vendita o la dimensione dei punti vendita, a favore delle vendite online, o con alcuni grandi operatori del mercato e-commerce che stanno aprendo i primi "punti vendita fisici" nelle città.

In questo scenario, anche i più recenti bandi regionali sui Distretti, come in Lombardia, recependo alcune innovazioni delle misure di incentivazione per la rigenerazione urbana e territoriale, sono stati orientati al consolidamento delle attività di prossimità, sia per adattare i punti vendita alle nuove esigenze di sicurezza e protezione di lavoratori e consumatori, sia per supportare le imprese nelle integrazioni tra commercio online e onland.

Trattando di strumenti per i Distretti, sono stati presentati i casi di Brescia e Asti entrambi basati sul rilievo diretto e sul monitoraggio nel tempo dei dati relativi ai sistemi economici urbani, per capire le tendenze in atto e individuare le politiche attive più adatte ai contesti urbani di riferimento.

Profilo, competenze, compiti, inquadramento delle figure professionali

È stato illustrato come, in alcuni contesti regionali, in particolare in Veneto, siano presenti da diversi anni le figure dei Manager di Distretto che, con una funzione di regia e sostegno progettuale al sistema commerciale locale, interagiscono con i portatori di interessi aderenti al Distretto (Comune, organizzazioni imprenditoriali, imprese, proprietà immobiliari, consumatori, etc.). Si tratta di soggetti terzi, esterni alla Pubblica Amministrazione e al partenariato di Distretto, utili ad assicurare il coordinamento e l’unitarietà delle attività programmate, dal punto di vista tecnico-operativo. Si è dato conto di come spesso, le Confcommercio territoriali, rappresentino i soggetti formatori di tali figure professionali.

Regolazione urbanistica e politiche di riuso delle dismissioni commerciali

Attraverso l'illustrazione del caso-pilota della variante al Piano di Governo del Territorio (PGT) di Bergamo, del dicembre 2017, si è evidenziato come il Distretto possa divenire anche uno strumento di regolazione urbanistica. Ricomprendere, infatti, le “polarità distrettuali” nello strumento regolatore comunale, definendoli "ambiti di valorizzazione", assegna loro un valore anche giuridico, attraverso il quale attuare - all'interno del perimetro di Distretto - politiche di riuso e premialità urbanistiche. Per il recupero dei contenitori urbani dismessi, il Comune di Bergamo ha dato avvio ad un importante processo di trasformazione: partecipando al bando regionale lombardo Sto@2020 (dedicato ad iniziative di sostegno e rilancio del commercio attraverso il recupero di spazi sfitti) e avviando prime riflessioni sul processo di densificazione e riqualificazione di aree dismesse o sottoutilizzate caratterizzate da buone condizioni di accessibilità pedonale e mediante le reti di trasporto pubblico.

Premialità urbanistiche per il contrasto alla desertificazione commerciale

Si è dato conto di come il caso emblematico di Bergamo abbia, in un certo senso, influenzato alcuni aspetti qualitativi della Legge lombarda n. 18 del 2019, in tema di rigenerazione urbana e territoriale. Tale provvedimento, infatti, assegna un ruolo di primo piano ai Distretti del commercio, promuovendo una loro stretta integrazione con i progetti e le strategie di rigenerazione urbana, e introduce sul territorio regionale alcune premialità urbanistiche, sperimentate a Bergamo, per contrastare la desertificazione commerciale. Tra queste, è stato illustrato il "criterio dell’indifferenza funzionale", che permette di assegnare, a spazi sfitti commerciali fino a 250 mq localizzati ai piani terra, qualsiasi destinazione d’uso (ad eccezione di quelle non ritenute congrue, come residenza e ingrosso) senza richiedere corrispettivi economici. Inoltre, nella L.R. 18/2019, per favorire la localizzazione delle medie strutture di vendita nel tessuto urbano, sono state introdotte deroghe alle dotazioni minime di parcheggi pubblici previste dallo strumento urbanistico comunale, qualora la nuova struttura commerciale preveda il recupero dell’edificato esistente e sia in presenza di idonee condizioni di accessibilità pubblica e pedonale.  

Sul tema delle premialità è stato illustrato il caso di Parma, città appartenente ad una Regione che non prevede i Distretti del commercio nel proprio ordinamento e che tuttavia si sta organizzando per costituire una propria cabina di regia distrettuale, coordinata da un manager, realizzando un meccanismo virtuoso di autofinanziamento delle politiche attive. In tale realtà, il partenariato pubblico-privato, preso atto di come l’evasione di spesa fosse rivolta alle polarità esterne al centro storico, ha deciso di applicare il modello dell’approccio sequenziale veneto al rilascio delle autorizzazioni per le medie strutture di vendita. Si tratta di un meccanismo secondo cui, per la media struttura che si insedia in centro, non sono previsti ulteriori oneri oltre a quelli già dovuti mentre, per chi si insedia nella cintura urbana ed extraurbana, sono individuati criteri per l’applicazione di un onere compensativo aggiuntivo che, nel tempo, alimenta un apposito capitolo di spesa per sostenere e potenziare il commercio di vicinato del Distretto del centro urbano.

Progettazione e gestione degli spazi pubblici

Si è data evidenza della forte correlazione tra la qualità/funzionalità degli spazi pubblici e l'attrattività/vitalità dei sistemi economici urbani, illustrando il caso di valorizzazione del Distretto urbano del commercio di Isola, quartiere di Milano, fondato su un piano strategico d’area orientato ad aumentarne la frequentazione come polo di attrazione urbano e destinazione turistica, attraverso quattro ambiti di intervento: arte&cultura, food&drink, artigianato&design, moda&shopping. Tra le parole chiave di questa esperienza di successo, sono state annoverate: pluralismo, il progetto si è infatti fondato su un forte partenariato locale; integrazione, tra distrettualità dei servizi, spazio pubblico e attrattività urbana; replicabilità delle azioni con una sinergia tra il Distretto urbano, gli ambiti di trasformazione urbanistica e i nodi di accessibilità pubblica.

Piattaforme logistiche urbane (delivery e vendita online)

Sono stati restituiti primi dati sul tasso di penetrazione dell'e-commerce nel mercato italiano e relative indagini nel campo della logistica urbana delle merci, a partire dai risultati delle recenti ricerche condotte dall'Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano e dalla Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza, Lodi. Tali dinamiche, accelerate anche dall'emergenza sanitaria in corso, risultano oggi essere temi emergenti, di cui ancora non si conoscono nello specifico le ricadute, positive o negative, in ambito urbano, e per questo sono oggetto di studi e analisi da parte di diversi soggetti pubblici e privati. Tuttavia, bisogna considerare come il commercio online possa rappresentare un supporto allo sviluppo delle imprese tradizionali; sul tema sono stati presentati i casi di piattaforme di vendita online e onland realizzate da Confcommercio Verona-Confcommercio Mantova e da Confcommercio Treviso.

> Scarica la presentazione, del Prof. Luca Tamini

Successivamente, è stato presentato, da Giuseppe Chiarelli, Segretario Confcommercio Puglia, un inquadramento generale dei Distretti del commercio pugliesi e l'approfondimento del caso del Distretto urbano del commercio (DUC) di Martina Franca (TA), illustrato da Bruno Maggi, Assessore comunale allo Sviluppo economico, e Roberto Massa, Presidente del DUC.

Il Segretario regionale ha illustrato sinteticamente il percorso che ha portato alla costituzione dei 61 Distretti del commercio presenti sul territorio pugliese; dal quadro normativo regionale di riferimento sino all'emanazione dei due bandi dedicati ai DUC: il primo, del 2017, che ne ha finanziato la nascita e il secondo, del 2018, che ne ha sovvenzionato le attività di promozione e sviluppo del territorio e i progetti di riqualificazione del tessuto urbano. I rappresentanti del Comune e del DUC di Martina Franca hanno, invece, illustrato l’esperienza martinese, tutt'ora in corso, che si sta basando su di un modello partecipato - un laboratorio - attraverso cui riunire i diversi portatori d’interesse e sviluppare idee e proposte condivise per far diventare la città un polo di attrazione, grazie al rafforzamento e alla modernizzazione, anche in chiave digitale, dell'offerta commerciale. La prima sperimentazione riguarda il progetto "Iazzi. Pause tra palazzi e pietre", nato nel periodo di lockdown, da una collaborazione tra i soggetti coinvolti nel DUC e gli assessorati allo Sviluppo economico e al Verde e all’ecologia, e teso alla realizzazione di iniziative di marketing territoriale. Con l’intervento, che ha interessato i due assi commerciali principali e il centro storico, sono stati creati spazi di ritrovo (con sedute, verde urbano e installazioni luminose) in grado di generare nuovi luoghi di socialità, posti in continuità con i sistemi commerciali prospicienti, e di esaltare le bellezze storico-architettoniche del borgo antico. Dati i buoni risultati raggiunti dal progetto Iazzi nella stagione estiva appena trascorsa, è stata comunicata l’intenzione di voler implementare il modello di laboratorio partecipato per farlo diventare una pratica strutturata da replicare in altre parti della città, per lo sviluppo di ulteriori progetti condivisi in tema di commercio e spazi urbani.  

> Scarica la presentazione di Giuseppe Chiarelli sull'inquadramento generale dei Distretti  pugliesi

> Scarica il report di Confcommercio Puglia "Analisi sulla valutazione dell’impatto dei Distretti urbani del commercio in Puglia"

In conclusione di giornata, sono stati presentate, dai partecipanti al corso, ulteriori esperienze dei territori sui temi oggetto del corso di formazione.

In particolare, il Presidente Carlo Massoletti, di Confcommercio Brescia, riprendendo quanto illustrato dai rappresentanti di Martina Franca, ha sottolineato positivamente l'operatività e la collaboratività dell'Amministrazione comunale martinese, quale elemento fondamentale per una buona riuscita delle attività del DUC. Ripercorrendo alcune delle tematiche affrontate dal prof. Tamini, il Presidente ha ricordato l'importanza del Manager di Distretto, figura professionale di cui Brescia vuole dotarsi e che dovrà avere competenze trasversali e, preferibilmente, avere già acquisito esperienze sul campo e avere una visione internazionale su città e commercio. Sul tema è stata riferita l’esperienza delle High Street inglesi per le quali, data la situazione di crisi in cui si trovano, il governo ha deciso di formare e mettere a disposizione 150 Manager per supportarne l'efficienza. Altra tematica rilevante, evidenziata dal Presidente, è stata quella del partenariato, che non può più essere composto dalle sole rappresentanze della categorie del commercio: a Brescia ad esempio sono cinque le Associazioni di categoria presenti nel DUC, tra cui gli artigiani. A tal proposito, è stato dato conto di un progetto presentato al Comune, dalle cinque sigle, che si basa su alcuni elementi chiave: iniziative di promozione della città; interventi di natura urbanistica; agenda culturale e marketing territoriale; tema del digitale, sia per supportare le attività tradizioni che per realizzare local marketplace e piattaforme di connessione tra attività economiche e sistema urbano. Infine, il Presidente ha riferito di auspicare che il tema delle città, attualissimo anche in molti altri Paesi europei, trovi spazio e risorse all'interno del Recovery Fund, affinché sia possibile investire nello sviluppo di nuovi modelli di vita urbana che generino valore aggiunto per le città e le imprese insediate.

Successivamente, il dott. Paolo Caldana, Responsabile Area Organizzativa di Confcommercio Verona, ha illustrato l’esperienza relativa alla piattaforma denominata "ZonaCommerce" (https://www.zonacommerce.com/), lanciata nei mesi di lockdown. Si tratta di uno strumento di vendita, nato dalla collaborazione di Confcommercio Verona e Mantova e con il patrocinio di numerosi Comuni, che mira a riunire le attività imprenditoriali di zona in un unico shopping center virtuale, dando così nuovo slancio ai negozi fisici. La piattaforma aggrega - per il momento - 121 imprese, localizzate in una vasta area che va dal Lago di Garda alla provincia di Mantova. Il servizio, gratuito fino a giugno 2020, prevede ora - nella fase di consolidamento - un primo mese gratis e il successivo pagamento di una quota di partecipazione.

A seguire, la dott.sa Federica Fiore di Confcommercio Torino ha illustrato il percorso che la Regione Piemonte si sta apprestando a fare sul tema dei Distretti del commercio. In particolare, si è dato conto, dell’impegno dell’Assessore regionale al Commercio, Vittoria Poggio, alla definizione di un intervento normativo, di prossima emanazione, che ri-istituisce i Distretti in Piemonte, senza andare a modificare il complesso impianto normativo regionale in materia di commercio. Tale intervento, nasce da una duplice consapevolezza circa le potenzialità dei Distretti, essi infatti rappresentano: uno strumento utile per veicolare più efficacemente le risorse economiche stanziate per le imprese; un mezzo per attuare politiche attive in grado di coniugare commercio e urbanistica. In vista della prossima emanazione - probabilmente entro fine anno - del bando relativo all'istituzione dei primi 25 Distretti piemontesi, la dott.sa Fiore ha illustrato una panoramica delle iniziative su cui Confcommercio Torino si sta focalizzando per la città metropolitana. Tra queste: il rafforzamento delle polarità commerciali esistenti; la creazione di una rete di interventi che coniughino commercio, urbanistica e politiche ambientali; una nuova regolamentazione del commercio per contrastare la desertificazione commerciale e favorire l’equilibrio della rete distributiva; la creazione di un laboratorio formativo per amministratori comunali, imprenditori e rappresentanze Confcommercio. Particolare enfasi è stata data al tema della logistica sui cui si intende intervenire secondo due fronti: arrivare a definire e inquadrare urbanisticamente le piattaforme logistiche per l'e-commerce, che rappresentano delle destinazioni d'uso del territorio completamente nuove nel panorama urbanistico e commerciale finora conosciuto e regolamentato; creare delle piattaforme logistiche urbane che siano accessibili, tecnologiche e sostenibili economicamente anche per la rete dei negozi di prossimità, dei negozi indipendenti e delle attività dei mercati su area pubblica.

A seguire, Gianluca Pellegrinelli di Confcommercio Treviso ha illustrato l'esperienza della piattaforma "TrevisoNow", da lui stesso sviluppata e promossa dall'associazione territoriale. Si tratta di un local marketplace, rivolto a tutte le piccole e medie imprese della provincia di Treviso, basato su quattro elementi chiave: consumatori; aziende; punti di ritiro; istituzioni. Nello specifico, sono stati evidenziati i vantaggi riservati ai consumatori, come la possibilità di effettuare un unico pagamento per più merci provenienti da diverse attività economiche e avere la consegna gratuita - entro 24h - nel punto di ritiro del proprio Comune. Le aziende che fanno parte della piattaforma sono al momento circa 80 e un dato interessante rilevato è stato che, di queste, circa il 70% è alla prima "esperienza digitale", per questo motivo - parallelamente - è stato creato anche un meccanismo di formazione e supporto agli imprenditori sul mondo del digitale e delle vendite online. I punti di ritiro sono 137 (1 ogni 10.000 abitanti), localizzati su tutto il territorio provinciale e spesso posizionati all'interno delle stesse imprese aderenti alla piattaforma; in questo modo anche il sistema della logistica - gestito direttamente dalla piattaforma - riesce a coniugare al meglio la consegna e il ritiro delle merci, producendo anche un minor impatto ambientale. In questo scenario, un ruolo fondamentale lo hanno le Amministrazioni comunali per supportare e veicolare la piattaforma e la sua implementazione.

Successivamente il Direttore di Confcommercio Reggio Emilia, Alessandro Grande, ha sottolineato l'importanza di avviare urgenti riflessioni e analisi sugli effetti dello smart working sui sistemi economici cittadini e sugli ambiti urbani. Altresì, ha esortato ad una riflessione su di una nuova “stagione urbanistica” che dovrebbe: ricomprendere, nel governo del territorio, la disciplina riferibile alle attività economiche; essere più flessibile per rispondere prontamente ai cambiamenti in atto; basarsi su dati oggettivi, aggiornati e monitorabili nel tempo. Infine, sul tema attuale del Manager di Distretto e dei City Manager, il Direttore ha suggerito la possibilità di utilizzare le risorse del Recovery Fund per finanziare queste figure professionali nuove, come investimento innovativo a beneficio dell’economia e del futuro dell’intero Paese.

In conclusione, Gianpiero Lui, Responsabile della Sezione Autonoma di Confcommercio Rovereto e Vallagarina, ha illustrato l’esperienza della città trentina iniziata, nel 2017, con la creazione di un Laboratorio di rigenerazione urbana; strumento operativo del progetto che Confcommercio sta portando avanti con l’Amministrazione comunale. Parallelamente, si è dato conto che si sta sollecitando la Provincia Autonoma di Trento ad intervenire sul quadro normativo di riferimento, per aggiornarlo relativamente ai temi dei Distretti urbani del commercio e dei Manager di Distretto. In merito alla logistica delle merci in ambito urbano, il dott. Lui ha riferito che si sta replicando un modello già sperimentato a Vicenza, che prevede la chiusura della ZTL del centro storico alle consegne private, obbligando all'utilizzo di una specifica società di logistica urbana che consegna con mezzi ecologici. Infine, sono state illustrate alcune delle recenti misure emanate dal Comune e dedicate alle imprese, per supportarle in questo particolare momento: un contributo a fondo perduto (fino a 20.000€) per le imprese che investono in questa "fase di ripartenza", cofinanziato dal Comune al 50%; la chiusura ZTL a fasce orarie di due importanti strade del centro storico per permettere ai pubblici esercizi di ampliare gli spazi di somministrazione e per restituire ai cittadini aree urbane più vivibili.

Organigramma Urbanistica

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